Polizia Locale: 320 multe al giorno, soprattutto divieti di sosta
Una celebrazione in tono minore, dati i tempi, ma non meno densa di significati quella che si è svolta ieri tra il comando di via Donegani e piazza Loggia. L’emergenza coronavirus ha condizionato anche il 147° anniversario della Polizia Locale di Brescia, istituita il 18 aprile del 1873, ma l’appuntamento è stato comunque occasione per il sindaco Emilio Del Bono e per il comandante Roberto Novelli di tracciare un bilancio positivo dell’attività compiuta nel 2019 e di parlare di futuro, nonostante l’incertezza del presente.
Gli agenti della Polizia Locale nel corso dell’anno passato hanno controllato 19.321 veicoli ed elevato sanzioni per 116.790 infrazioni. La parte del leone, come da previsioni, spetta al divieto di sosta. Sono 107.976 le contravvenzioni per questo tipo di violazione. 1.307 verbali sono stati infilati sotto il tergicristallo di auto lasciate in sosta su spazi riservati ai disabili, altri 573 hanno colpito vetture posteggiate su piste ciclabili.
I vigili hanno provveduto a far rimuovere 2.291 autovetture e pescato 1.070 automobilisti alla guida e al telefono contemporaneamente, 4.310 oltre i limiti di velocità e 257 oltre quelli di alcol tollerato. Particolare attenzione è stata data ai furbetti del cassonetto: sono stati 2.215 i controlli sul conferimento dei rifiuti fatti nel 2019, un centinaio in più rispetto al 2018. Intensificato anche il monitoraggio dei quartieri (passati da 3428 a 3809) mentre è stato rimodulato il contrasto all’accattonaggio passato dai 2.606 interventi del 2018 ai 2.234 dell’anno scorso.
Crescono invece gli arresti (da 128 a 142), mentre le persone denunciate sono state 828. Nel 2019 il centralino di via Donegani ha risposto a 81.347 telefonate (222 al giorno). «È stato un anno denso di attività e progetti - scrive il comandante Novelli nella lettera al Corpo - un anno dedicato al contrasto del degrado urbano e della criminalità diffusa; alla promozione della cultura della legalità e dell’inclusione sociale; così come della mobilità sostenibile e della tutela degli utenti deboli. Abbiamo sviluppato la nostra capacità di ascolto e di intercettare i bisogni che emergono dal territorio. Il tutto per soddisfare una delle esigenze primarie alla base della società: il rispetto della legalità. Promuovere la legalità non significa pura emanazione di testi normativi, pur se necessari, o unicamente utilizzare strumenti repressivi. Significa - conclude Novelli - anche praticare una effettiva presenza sul territorio».
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