Pnrr, un patto per Brescia: siglato l'impegno tra i parlamentari
Un patto per Brescia. È questo l'impegno siglato nella Sala Libretti del Giornale di Brescia tra deputati e senatori di tutti gli schieramenti, un'intesa che nasce sulla scia dell'iter legato al Piano nazionale di ripresa e resilienza (o, meglio: sulla scorta delle problematiche che stanno mettendo in difficoltà i territori e i sindaci) ma che sarà il minimo comune denominatore anche per altri grandi temi: dalla riforma per ridare struttura alle Province ai criteri su cui ragionare per dare vita a nuove autonomie locali passando attraverso Terzo settore, Infrastrutture, Sanità.
L'occasione l'ha fornita l'incontro (che potete rivedere integralmente a questo link o cliccando sul video in questo articolo) sui «Fondi Pnrr a rischio: sos dei Comuni» promosso dal Giornale di Brescia, dedicato alle profonde incertezze sulla possibilità di utilizzo delle risorse economiche del piano, incertezze che «richiedono un confronto franco e concreto tra i diversi livelli istituzionali».
Per questo i parlamentari che hanno risposto all'appello del direttore del GdB Nunzia Vallini - presenti in sala Alfredo Bazoli, Gian Antonio Girelli, Fabrizio Benzoni, Simona Bordonali e Cristina Almici, mentre ad intervenire in videocollegamento sono stati Mariastella Gelmini, Maurizio Casasco e Giangiacomo Calovini - si sono confrontati non solo con gli amministratori locali, ma anche con i rappresentanti degli ordini ingegneri, architetti e geometri, dell'Ance e dell'Acb.
Le difficoltà
Insieme, hanno cercato di capire quali sono gli ingranaggi arrugginiti: dalla burocrazia che inceppa e rallenta tutto alla carenza di personale nella pubblica amministrazione, fino ad arrivare all'assenza di risorse con cui poter finanziare i professionisti e a una corsa contro il tempo che sembra, con questi presupposti, insostenibile.
Un teorema di problematiche che - hanno ribadito i sindaci - mettono a rischio la possibilità di «mettere a terra progetti che davvero potrebbero cambiare il volto dei territori». Progetti che, se a Roma non si interviene, sono destinati purtroppo a restare sogni nel cassetto. Da qui la richiesta principale, la prima in ordine d'importanza: fare sì che i Comuni possano utilizzare parte del tesoretto del Pnrr per pagare i professionisti.Le testimonianze dei sindaci hanno fatto emergere con chiarezza che i filoni da affrontare con urgenza sono essenzialmente due nel capitolo del Pnrr: i requisiti e la spendibilità effettiva di risorse tanto preziose quanto - alla prova pratica - oggi spesso inutilizzabili. E i parlamentari hanno risposto con due impegni: non solo creare un ponte diretto tra Brescia e Roma, ma anche diventare interpreti di «una voce sola» per quanto riguarda infrastrutture e opere strategiche. Essere, in sostanza, il volto di battaglie territoriali per quelle istanze che ricadono in modo bipartisan sui sindaci, al lavoro in prima linea. Insomma, il patto per Brescia è ufficialmente operativo.
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