Pm10 in esubero da 10 giorni, la denuncia del Tavolo Basta Veleni

Le centraline di rilevamento della qualità dell'aria registrano esuberi di inquinanti oltre i limiti di allarme
La denuncia del Tavolo provinciale Basta Veleni - Foto tratta da Fb
La denuncia del Tavolo provinciale Basta Veleni - Foto tratta da Fb
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«Oggi abbiamo raggiunto i 10 giorni consecutivi di superi PM10 su tutte le centraline dell’agglomerato di Brescia: un record, con i parametri di legge che indicano in modo chiaro lo stato di pericolosità dell'aria. L'inquinamento atmosferico a Brescia e in tutta l'area critica è completamente fuori controllo: tutte le centraline di rilevamento della qualità dell'aria continuano a registrare esuberi di inquinanti oltre i limiti di allarme ed in moltissimi casi il doppio ed il triplo della soglia prevista».

Così esordisce il comunicato diramato dal gruppo di lavoro sull'aria del Tavolo provinciale Basta Veleni. Il 23 febbraio sono scattate nelle province di Brescia, Cremona, Mantova, Lodi e Bergamo le misure temporanee di primo livello dopo l’esubero di pm10 dai paramentri di legge per cinque giorni consecutivi. Dopo i dieci giorni consecutivi dovrebbero scattare le misure di secondo livello. 

«È ampiamente risaputo che i periodi di maggior incidenza degli inquinanti nell'aria - si legge ancora nel testo - vanno dai mesi di ottobre a quelli di marzo, con aumento considerevole di patologie gravi sia a livello cardio-respiratorio, di sintomatologie allergiche, del sistema immunitario e non solo, ragion per cui bisognerebbe attrezzarsi per contenere il più possibile le fonti d'inquinamento atmosferico, che favorendo l'indebolimento fisico, diventano, per quest'ultimo, un facile bersaglio del coronavirus».

«I sindaci dell'area critica di Brescia, da giorni avrebbero dovuto emanare un'ordinanza per invitare anziani e bambini, le persone fisicamente più fragili a non uscire di casa, a sospendere l'attività fisica all'aria aperta, compreso quella agonistica, ad usare l'auto solo in casi particolari. Purtroppo, nulla di tutto ciò è stato fatto, disattendendo in tal modo il ruolo che gli amministratori locali dovrebbero assumere in qualità di garanti della salute pubblica e della sicurezza dei loro comuni. Ricordiamo che analoghi provvedimenti sono già stati presi in passato come normale routine amministrativa e non si capisce perché non si debbano adottare in questi giorni di evidente degrado ambientale ed in presenza di un virus aggressivo e letale, soprattutto, con chi è fisicamente più debole».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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