Plastica al posto di ghiaia e bitume, ecco l’asfalto green

Il risultato di sei anni di ricerca, sviluppato dalla società bergamasca Iterchimica con A2A, Università Bicocca di Milano e Directa Plus
Fulvio Roncari di A2A Ambiente e Federica Giannattasio di Iterchimica - © www.giornaledibrescia.it
Fulvio Roncari di A2A Ambiente e Federica Giannattasio di Iterchimica - © www.giornaledibrescia.it
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Un asfalto più resistente, realizzato utilizzando plastiche dure al posto di bitume e ghiaia. Un progetto innovativo frutto di sei anni di ricerca sviluppato dalla società bergamasca Iterchimica in collaborazione con A2A, Università Bicocca di Milano e Directa Plus.

Le prime applicazioni sono avvenute negli aeroporti di Roma-Fiumicino e Cagliari. Ma il nuovo materiale green è stato utilizzato anche per asfaltare il nuovo ponte di Genova San Giorgio. Ora sarà utilizzato per ripavimentare 4mila metri quadrati del termoutilizzatore, vie d’accesso e piazzali dell’impianto.

Non tutta la plastica può essere riciclata

Quella dura, usata ad esempio per giocattoli o custodie dei cd, finisce quasi sempre in discarica o nei termoutilizzatori. «Con questo progetto abbiamo trovato il modo di recuperarla come materia» spiega l’Ad di A2A Ambiente Fulvio Roncari. La plastica viene sminuzzata in granuli. Poi vi si aggiunge del grafene. Nasce così l’additivo brevettato «Gipave» che garantisce maggiori prestazioni in termini di resistenza e durata, sino ad aumentare del 50% la vita utile della pavimentazione rispetto ai migliori asfalti tradizionali, riducendo gli impatti ambientali.

Per asfaltare le aree del termoutilizzatore verrà riutilizzata una tonnellata di plastiche dure, risparmiando 10 tonnellate di bitume e 215 tonnellate di materie di cava (ghiaia, ghiaietto, ciottoli), evitando anche i viaggi degli automezzi per trasportare questo materiale. Il progetto permetterà una riduzione dei consumi energetici di 47mila kwh (pari al fabbisogno mensile di 210 famiglie) e l’abbattimento del 50% delle emissioni di CO2. Non solo. «Questo tipo di asfalto è continuamente riciclabile - spiega Federica Giannattasio, amministratore delegato di Iterchimica -. Senza contare che, per ogni km di strada, vengono utilizzate 20 tonnellate di plastica altrimenti non recuperabili».

I test sulla Ardeatina, a Roma, dicono che i tratti asflatati con il nuovo asfalto nel 2018 sono ancora in perfette condizioni, quelli realizzati con materiali tradizionali dopo quattro anni sono già da rifare. «Il costo iniziale è leggermente più alto, ma i vantaggi sono evidenti - sentenzia Roncari -. L’auspicio è che sempre più enti pubblici scelgano l’asfalto green per i loro cantieri. Per un’economia effettivamente circolare non basta avere processi di recupero, è indispensabile che vi siano un mercato e una forte volontà di essere sostenibili nello sviluppo dei piani di crescita».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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