«Più presenza e contrasto al crimine organizzato»
«Vorrei essere il questore di tutti, il questore della gente, un questore che sa ascoltare. E m’inchino a tutti i cittadini di questa provincia e di questa città che ha scritto pagine memorabili della storia del nostro Paese».
Al suo primo incontro con la stampa, si è presentato così, declinando da subito il modo di intendere il proprio ruolo come al servizio della collettività – «senza distinzioni di sorta, vale la pena specificarlo in una terra come quella bresciana» - il nuovo questore di Brescia, Carmine Esposito. Napoletano, 57 anni, lauree in Giurisprudenza e Scienza delle Pubbliche amministrazioni, un passato da investigatore alla Squadra Mobile della sua città e quindi in Sicilia all’indomani delle stragi di mafia che nel 1992 insanguinarono Palermo, proprio a Brescia ha trascorso parte del suo iter di formazione nel 1986 alla Polgai, quando era vice commissario. Nel suo curriculum figurano anche importanti operazioni anti-camorra, come quelle che lo portarono all'arresto di una superlatitante quale Rosetta Cutolo, sorella del boss Raffaele Cutolo, o del suo luogotenente, Sergio Marinelli, catturato in Venezuela.
Arrivato a Brescia da Trapani, la prima città in cui è stato da Questore per poco meno di 4 anni, ha voluto da subito chiarire che concepisce la Polizia come realtà «al servizio dei cittadini, con un compito importante per la tutela della libertà di tutti da svolgere con passione e determinazione e fedeltà alle istituzioni».
Alla percezione di sicurezza dei cittadini intende offrire garanzie anzitutto con «maggiori presenza e visibilità sul territorio», soluzione da ottenere in tempi di organici ristretti attraverso una riorganizzazione delle risorse in campo: «Rinunceremo se servirà a qualcos’altro». Tra gli aspetti su cui puntare la lente, non è certo secondo quello delle infiltrazioni della criminalità organizzata: «Mi illudo che il fatto che con l’esperienza quasi decennale maturata in Sicilia io sia stato mandato a Brescia non sia casuale e di poter così operare qui con analogo metodo» ha spiegato, ricordando come abbia dato impulso durante la sua carriera a sei maxi operazioni con sequestri di beni alla criminalità organizzata per oltre 200 milioni di euro. «Isituiremo un ufficio ad hoc per assicurare un monitoraggio costante» e scongiurare, tanto più in tempi di crisi, che anche l’economia sana possa essere drogata dalle attività illecite.
Il questore Esposito, appassionato di letteratura, storia e musica, nella sua prima mattinata a Brescia – città di cui ha dato conto di aver già metabolizzato numeri e complessità, dalla capacità produttiva alla consistenza delle comunità di immigrati - ha voluto da subito recarsi in piazza Loggia, dove da un lato ha avuto modo di soffermarsi sulla lapide posta ai piedi del monumento della Bella Italia, in cui si ricorda la fiera lotta per la libertà dal dominio austriaco messa in atto dalla Leonessa nelle Dieci giornate, e dall’altro di rendere omaggio ai caduti della Strage di Piazza Loggia «ai quali recherò una corona floreale, come pure ho fatto ai caduti della Polizia, a testimoniare come ritenga che questa attività debba essere ispirata all’esempio di chi ha saputo dare la vità per la libertà degli altri e per la tutela della democrazia».
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