Più di cento manifestanti per sostenere chi lotta in Iran per la libertà
«Quello che sta succedendo in Iran e in Afghanistan riguarda anche tutti noi: non possiamo restare fermi, passivi e lasciarci scorrere addosso certe mostruosità»: così la pensa Viviana Cassini, presidente del centro antiviolenza Casa delle Donne di Brescia e, come lei, anche tantissime altre associazioni del Bresciano che oggi pomeriggio si sono date appuntamento in piazza Mercato. Al grido unanime dello slogan «Donna, vita, libertà», il presidio di solidarietà alle donne e al popolo iraniano promosso dal centro antiviolenza cittadino ha manifestato in maniera pacifica e colorata con l’accompagnamento delle voci del Coro clandestino e l’intervento di don Fabio Corazzina.
Tenere alta l’attenzione «è fondamentale» ha sottolineato Ippolita Sforza, presidente della Commissione Pari opportunità di Brescia. Anche Roberto Cammarata, presidente del Consiglio comunale cittadino, si è detto d’accordo con Sforza e ha invitato tutte le Amministrazioni comunali di Brescia a far sentire la propria voce in opposizione «ad un regime brutale e sanguinario».
Il presidio si è concluso con il simbolico taglio delle ciocche di capelli che le stesse donne iraniane utilizzano come segno di protesta dalla morte di Mahasa Amini, la 22enne assassinata dopo l’arresto da parte della polizia religiosa perché pare indossasse in maniera scorretta l'hijab.
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