Pioggia e neve non sono bastati: lo smog è tornato
Nulla da fare. Nemmeno la prima pioggia è riuscita a ripulire l’aria di Brescia e di gran parte della pianura padana. Nonostante l’ottimismo dei metereologici e dei tecnici dell’Arpa - che, per la giornata di sabato, avevano parlato di «condizioni favorevoli alla dispersione degli inquinanti» - il 2 dicembre le concentrazioni di polveri sottili nell’aria sono tornate a salire.
Dopo il «dicembre nero», i livelli erano scesi dopo Natale e rientrati nella norma in tutte le centraline l’ultimo giorno del 2015, grazie all’arrivo di una corrente di aria fredda. Il 1° gennaio i livelli erano tornati a crescere.
«Colpa dei botti di Capodanno» aveva spiegato Arpa. Ma la giornata di sabato doveva essere quella della svolta tanto atteso: «Un ricambio della massa d'aria e la possibilità di deboli precipitazioni determineranno condizioni favorevoli alla dispersione degli inquinanti».
In realtà pioggia e neve sono arrivate. Ma gli effetti sullo smog non si sono visti. Anzi. I livelli di Pm10 sono rimasti oltre i limiti di legge (50 microgrammi per metro cubo di aria) in tutte le centraline: 65 al Villaggio Sereno, 71 al Broletto, 71 a Rezzato, 64 a Sarezzo, 81 a Odolo. In crescita anche i valori delle Pm 2,5.
Arpa ha spiegato che le precipitazioni «hanno influito in maniera significativa sulle concentrazioni di Pm10 soprattutto a Milano e nella lombardia sud-occidentale, mentre nella parte orientale i valori sono restati elevati». La pioggia non è stata accompagnata da un vento sufficiente a spazzar via le polveri. In pratica l’aria si è bagnata ma è rimasta inquinata. Oggi si saprà quel che è accaduto ieri. Le previsioni per i prossimi giorni restano «variabili», con possibili (deboli) piogge: basteranno a cambiare l’aria?
Intanto oggi, lunedì, e domani torna il blocco degli Euro 3 diesel, mentre fino a mercoledì resta in vigore il biglietto unico per il trasporto pubblico. L’emergenza non è ancora finita.
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