Piazza Vittoria, su Google Maps spunta la «Fontana del Bigio»
Sarà che a vederle dalla prospettiva di un satellite le cose paiono tanto piccole da rendere tutto relativo. Comprese le questioni sottili legate all'identificazione di un monumento, le sue vicende storiche tribolate, foriere di anni e anni di dibattito e polemiche.
Fatto sta che una robina da niente come l'identificazione della fontana di piazza Vittoria, sulla mappa online più nota al mondo e consultabile giusto da qualche miliardo di internauti viene, senza tema di smentita, indicata come la «Fontana del Bigio». Apriti cielo.
Vai tu a spiegarlo a Google che la questione è un tantino delicata. E che la sintesi topografica che ne propone è quantomeno politically incorrect, per dirla nella lingua di Mountain View, dove ha sede il quartier generale del colosso digitale per antonomasia.
È vero che fino a 73 anni fa - mese più, mese meno - il punto indicato dalla cartina virtuale più reale del web insisteva il piedistallo della statua «Era Fascista» di Arturo Dazzi, aka - sempre per dirla all'ammmmericana - il Bigio, ma sono passati appunto 73 anni. E lì, dalla risistemazione di piazza Vittoria, il Bigio non ha mai messo (marmoreo) piede. Non fosse altro che sul suo eventuale ritorno in loco la Leonessa discute da quasi un decennio. E che da più di un anno vi alberga la Stele nera di Mimmo Paladino.
Una questione che solo da pochi mesi è approdata ad una soluzione (provvisoria ma propedeutica ad una storicizzazione ulteriore del monumento), quella che ne prevede la ricollocazione in uno spazio musealizzato, ma in ogni caso non lì. Non su quello che per Google è inequivocabilmente la «Fontana del Bigio». Che a dirla tutta, oggi, non è manco una fontana vera e propria. Dettagli. Roba che dagli spazi siderali in cui scattano foto i satelliti, non si colgono. Appunto.
Ps: in realtà, molto banalmente qualche utente si deve essere divertito a creare l'indicazione del «punto di riferimento storico» con nome improprio. Al quale si può porre ammenda suggerendo una correzione, scrivendo appunto a Google attraverso la apposita form attivabile in un clic. Vediamo quanto ci vuole per cambiare dicitura e quale sarà quella adottata.
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