Piazza Vittoria: rissa forse partita da commento su una ragazza

Sei le persone denunciate nella serata di sabato, due quelle che stanno cercando gli agenti della Polizia locale di Brescia
MAXIRISSA IN PIAZZA VITTORIA
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Se le sono date di santa ragione, con pugni, calci e cinghiate. Il tutto all’ora dell’aperitivo in piazza Vittoria, nel cuore della città, sotto gli occhi di decine di persone incredule davanti a quella che ha preso i contorni di una maxi rissa.

Sei le persone denunciate nella serata di sabato, due quelle che stanno cercando gli agenti della Polizia locale di Brescia.

Le immagini girate da alcuni passanti raccontano la tensione accumulata in piazza, in uno scontro che ha preso dimensioni sempre maggiori con il tentativo di altre persone di sedare la rissa.

La rissa, un altro video

I primi a intervenire sono stati due agenti della Locale che si trovavano in piazza, quando sono volati i primi pugni: poi sono arrivati rinforzi e aiuti anche da altre forze dell’ordine.

Sei persone - di cui un paio medicate in ospedale - sono state accompagnate in serata al comando di via Donegani e denunciate per rissa. Gli atti sono stati trasferiti in Procura e al Tribunale dei minori: due, infatti, i giovanissimi coinvolti nel pestaggio.

Altre due persone sarebbero state riconosciute dagli agenti grazie ai video delle telecamere di sicurezza che sorvegliano la piazza e potrebbero essere raggiunte già nelle prossime ore.

Il bilancio, dunque, è di una rissa che ha coinvolto otto - forse nove - persone, tutte straniere: si tratta di albanesi, nordafricani e ragazzi dell’est Europa. Ancora da capire da cosa sia nato lo scontro: dalle prime informazione raccolte, però, non si esclude che a scatenare la violenza siano stati alcuni commenti nei confronti di una ragazza appena uscita dalla stazione Vittoria della metro in compagnia di alcuni amici.

Di certo non sono state usate armi, ma le mani nude e le cinture sono state più che sufficienti per creare momento di alta tensione nel cuore della città.

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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