Piazza Garibaldi, cantiere di 150 giorni: cambia la viabilità
La data di inizio dei lavori è fissata per mercoledì prossimo. Poi bisognerà contare 150 giorni prima che piazza Garibaldi possa tornare alla normalità. Questo a causa dell’impegnativo intervento che porterà alla sostituzione di due coperture sul fiume Garza che risalgono alla fine degli anni Venti del secolo scorso e che sono risultate ammalorate e in uno stato di forte degrado.
Il Comune, con un impegno di 2 milioni e 200mila euro, provvederà alla loro sostituzione. Le prime due settimane serviranno per trasformare le due controstrade che da via Tartaglia portano in via Milano e da via Milano in via Ugoni, in arterie a due corsie di marcia (e quindi in questi 15 giorni la circolazione sul ring non subirà cambiamenti di rilievo e non dovrebbero registrarsi grossi disagi). Il semaforo all’incrocio tra via Tartaglia e la piazza dedicata all’Eroe dei due mondi sarà spostato all’incrocio tra la controstrada e via Milano. Lungo la seconda «bretella» (quella che passa davanti all’edificio di Fibra 1) si toglierà il plateatico esistente e quindi la strada effettuerà una curva dolce su via Ugoni.
Si tratta di un intervento necessario perché durante la verifica voluta dalla Loggia (nello specifico dall’assessorato guidato da Valter Muchetti) sullo stato dei ponti e dei sovrappassi effettuata qualche tempo fa e che ha portato anche al rifacimento del ponte su via Ghislandi, le due coperture sul Garza - che in questo suo tratto effettua due anse prima di rientrare nell’alveo naturale, come spiegato da Muchetti - sono risultate molto deteriorate. Le valutazioni tecniche effettuate hanno stabilito che l’intervento fosse assolutamente prioritario.
Dopo le prime due settimane, necessarie per allestire la viabilità alternativa e la cartellonistica, si procederà quindi con i lavori veri e propri di «demolizione controllata» delle solette, che saranno tagliate in pezzi, quindi trasportate e distrutte altrove, anche per non interrompere il normale flusso delle acque. Dopo cento anni si torneranno a vedere - seppur solo temporaneamente - il Garza, gli antichi muri di contenimento e probabilmente anche il ponte del Tagliaferri del 1850, che venne poi coperto.
Infine saranno collocate le nuove coperture prefabbricate in calcestruzzo armato precompresso che garantiranno più sicurezza e durata. Saranno protetti i cedri del Libano esistenti (tutelati dalla Soprintendenza) e grazie alla «progettazione partecipata» con il Consiglio di quartiere di Porta Milano e il comitato dei commercianti è stato trovato un accordo su dove collocare una quarantina di parcheggi.
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