Personale, l’allarme dei vigili del fuoco: «Sicurezza a rischio»
Solo 13 nuovi capisquadra in città (dei quali 7 già presenti come Vigili del fuoco coordinatori a Brescia) a fronte dei 49 promessi dal bando di concorso. Porta una grossa dose di delusione per Brescia la lista definitiva del concorso nazionale per i vigili del fuoco capisquadra, un risultato che va a sottolineare nuovamente la drammatica carenza di personale al Comando di Brescia e non allenta lo stato di agitazione sindacale indetto ormai da tempo da Cgil, Cisl, Uil, Usb e Conapo. Ora si avvicina sempre più quell’ipotesi di sciopero (si parla di ottobre) già annunciato dai cinque sindacati, con il possibile coinvolgimento dei colleghi dei comandi di altre province lombarde, che si trovano in uno stato di carenza di personale del tutto simile a quello bresciano.
«La carenza, ormai decennale, permane, e non si sa se e quando verrà sanata - commenta Renato D’Angerio, caposquadra e delegato della Federazione nazionale della sicurezza Cisl -. Il problema non riguarda però solo i capisquadra, ma tutto l’organico. Facciamo appello ai politici bresciani per un’opera di supporto, visto che avevano promesso impegno sul tema della mancanza di personale per i Vigili del fuoco e per la Polizia di stato. Ora organizzeremo lo sciopero e chiederemo solidarietà ai colleghi delle altre province lombarde».
La pianta organica del personale operativo, ricordiamolo, per il Comando di Brescia (da decreto ministeriale) parla di una necessità di 14 ispettori, 26 capireparto, 80 capisquadra e 220 vigili del fuoco. Oggi ci sono in servizio 15 capireparto (dei quali 3 andranno in pensione tra ottobre e novembre), 45 capisquadra, 204 vigili del fuoco (19 sono però distaccati presso altri comandi) e nessun ispettore. «In questi giorni, è bene ribadirlo, dopo il trasferimento di 26 vigili rimpiazzati da soli 4, alla centrale di Brescia il soccorso è garantito da una solo squadra di cinque unità e due supporti da due unità - spiega Matteo Angeletti dell’Usb Vigili del fuoco -, con la speranza che non vi siano due richieste d’intervento in contemporanea in città, che obbligherebbero l’attivazione di una seconda squadra da Gardone Valtrompia, con conseguenti ritardi nell’intervento. Qui rivendichiamo solo ciò che il dipartimento centrale ha stabilito, classificando quello di Brescia come un comando di prima categoria che necessita di un minimo di tre squadre e tre supporti. Si parla di condizioni di lavoro adeguate per garantire la sicurezza. Speriamo non ci siano mai conseguenze ma, nel caso, andremo a sottolineare quei ritardi negli interventi dovuti alla mancanza di personale».
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