Perché non organizziamo raccolte fondi per l'Ucraina, per ora
Non organizziamo raccolte, ma le raccontiamo volentieri. La precisazione è d'obbligo, per dare risposta ai tanti messaggi, mail e telefonate che giungono al GdB. Il Giornale di Brescia infatti non organizza alcuna raccolta per i profughi dell'Ucraina. Almeno non ora. Non ancora. Né raccolte di denaro, né di medicinali o altri generi. Per contro, ben volentieri diffondiamo su tutti i nostri mezzi i riferimenti e le storie relative alle tante raccolte e iniziative che si moltiplicano in queste ore e che stanno mobilitando famiglie e comunità, a dimostrazione della grande generosità dei bresciani, pronti a fare la loro parte in caso di necessità. Ma la spinta emotiva non è condizione sufficiente.
Due i fronti: in Ucraina, dove il conflitto si fa di giorno in giorno sempre più cruento; qui da noi, dove giungono i primi profughi, per lo più parenti di bresciani d’adozione. L'invio di medicine e generi vari è affidato a corrieri della speranza, costretti di ora in ora a modificare percorsi e rischiare transiti in terre martoriate; l'accoglienza dei profughi in loco invece si sta ancora strutturando mobilitando volontari ma anche istituzioni e non sappiamo se, quando e quale dimensione avrà nel prossimo futuro.Ogni previsione è prematura, tant'è che anche Caritas e Croce Rossa - che pure sono attive nei territori «caldi» del conflitto - non stanno organizzando raccolte di generi di prima necessità ma semmai raccolte fondi per sostenere le organizzazioni «sorelle» in Ucraina nelle modalità che via via sarà possibile esprimere.
Nella nostra storia, anche recente, il Giornale si è fatto promotore di iniziative basate su progetti specifici con la possibilità di seguirne ogni fase e di documentarne l’epilogo. Ora non è possibile. Era stato così con le opere di ricostruzione in caso di terremoti o, con la pandemia, per sostenere le strutture sociosanitarie di città e provincia attraverso l'iniziativa AiutiAMObrescia, in collaborazione con Fondazione comunità bresciana. Ora come ora queste condizioni «base» non ci sono.
Ecco perché non facciamo raccolte né abbiamo delegato altri a farle in nostro nome, pur narrando ben volentieri gli sforzi di singoli o singole associazioni a sostegno della popolazione ucraina.
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