Perché fotografiamo l'arcobaleno per pubblicarlo su Instagram
Era successo con il tramonto rosa, spettacolare. Ma ancor prima con il cielo incendiato dall'effetto Föhn, poi le nubi lenticolari, i meteoriti, le nevicate, i cieli tersi dopo l'inverno. E il primo fiore sbocciato in giardino, vuoi non immortalarlo a favore di Instagram? E che dire dell'altalena che sembra fatta apposta per fare uno scatto con lo sfondo mozzafiato del lago di Garda visto dall'alto?
La combinazione paesaggio-social, o ancor meglio meteo-social, è una delle tendenze che va per la maggiore. Ci sono proprio delle giornate in cui le nostre homepage sembrano una carrellata di fenomeni meteo in sequenza. È successo anche ieri, con l'arcobaleno spuntato nel tardo pomeriggio, dopo una breve, brevissima pioggia che ha bagnato Brescia. Tutti alla finestra o per strada per rubare quell'istante che, ammettiamolo, ha sempre un fascino particolare.
Ogni utente fa del proprio meglio per fare la foto più suggestiva, ma spesso ci si ritrova in un loop di immagini che alla fine si assomigliano tutte. Ci sono pagine su Instagram che, addirittura, si divertono a raccogliere le foto-fotocopia e aggregarle in post tematici, come Instarepeat. Inquietante? Sì, un poco. D'altronde, la nostra dipendenza da smartphone (e dalle app che ci abbiamo installato, social network in testa) è cosa nota.
Ma se il bello fosse proprio ricordarsi che esistono momenti magici, spesso donati dalla Natura e dai fenomeni che sono fuori dal controllo dell'uomo, che riescono ancora ad accomunarci tutti? Forse lasciarsi ammaliare dalla poesia di un arcobaleno, essere capaci di stupirci ancora e volerlo fermare nel tempo con un clic, non è poi così male.
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