«Per una cultura della pace»: giovani a lezione di riconciliazione

L’Opera per l’educazione cristiana organizza il corso dedicato ai ragazzi delle ultime tre classi delle superiori di tutti gli istituti bresciani
Ogni anno sono circa un centinaio i ragazzi che partecipano all’iniziativa (nella foto i premiati di un’edizione passata) - © www.giornaledibrescia.it
Ogni anno sono circa un centinaio i ragazzi che partecipano all’iniziativa (nella foto i premiati di un’edizione passata) - © www.giornaledibrescia.it
AA

«Occorre sempre parlare di pace. Occorre educare il mondo ad amare la pace, a costruirla, a difenderla». Le parole di san Paolo VI sono oggi più che mai di attualità. Il conflitto in Ucraina ci ha insegnato una volta in più quanto la pace non sia per nulla scontata e come la guerra non si possa certo considerarla archiviata nel passato o comunque relegata in qualche lontano angolo del mondo. Colpevolmente troppo spesso abbiamo fatto queste considerazioni sbagliate, ma da mesi ci siamo nostro malgrado risvegliati.

Premi ricerca

Per i giovani ci sarà un’interessante occasione per riflettere su tutto questo grazie agli incontri organizzati dall’Opera per l’educazione cristiana nell’ambito del 46esimo «Programma di studio e formazione» dal titolo, appunto «Per una cultura della pace: dialogo, speranza e riconciliazione».

Il progetto è dedicato ai ragazzi delle ultime tre classi delle superiori di tutti gli istituti bresciani; le iscrizioni sono aperte fino al 20 novembre (segreteria@operaeducazionecristiana.it oppure 030.2186246).Gli incontri si svolgeranno all’Istituto Paolo VI di Concesio, si inizierà domenica 27 novembre con la relazione del professor Francesco Bonini, rettore della Lumsa, mentre la prova finale (in programma sabato 11 marzo) si svolgerà all’Istituto Arici, come ogni anno verranno assegnati 40 premi ricerca da 800 euro ognuno e uno speciale da mille euro alla memoria di mons. Giuseppe Cavalleri, già vice presidente dell’Opera per l’educazione cristiana.

Per crescere

«Non organizziamo un ciclo di incontri di catechismo - ha sottolineato Michele Bonetti, vice presidente dell’Opera per l’educazione cristiana e responsabile del «Programma di studio» -, proponiamo una visione più ampia, vogliamo fare formazione culturale e spirituale. Negli anni parecchie migliaia di ragazzi hanno partecipato, per tutti è stato un arricchimento che poi li ha accompagnati nella loro vita».

Le iscrizioni sono aperte a giovani di qualsiasi religione, quindi non solo per cristiano cattolici come si potrebbe pensare, anzi: questa multiculturalità è sottolineata con orgoglio dagli organizzatori. L’Opera per l’educazione cristiana è una realtà diocesana, «espressione della nostra Chiesa», come ha sottolineato Bonetti. «Siamo chiamati a uno sguardo nuovo sui giovani - ha sottolineato il vicario episcopale don Carlo Tartari -, dobbiamo interloquire con loro, ascoltare le loro voci, i loro progetti».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Condividi l'articolo

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato