«Per meno di 10 chili di coca non ci muoviamo»

Spuntano nuovi dettagli sul cartello che importava tonnellate di droga
Uno dei carichi di droga intercettati dalla Guardia di Finanza - New Eden Group © www.giornaledibrescia.it
Uno dei carichi di droga intercettati dalla Guardia di Finanza - New Eden Group © www.giornaledibrescia.it
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Marchiavano i pacchi di droga in base alla qualità. E il logo rimandava al mondo della moda o del lusso. La cocaina più pura era «Hermes», poi c’erano «Lacoste», «G4», «Rolls royce» e «Play Boy».

«Il play giallo è forte? Non si polverizza?». «Non è Hermes, ma è buona». Scambio di pareri al telefono. É una delle intercettazioni agli atti dell’inchiesta che ha portato alla scoperta di un cartello albanese capace di importare a Brescia da Belgio e Olanda tonnellate di stupefacente. In manette sono finiti in 56, componenti di tre bande diverse ma legate tra loro.

Il capo era il 37enne albanese Xhevdet Plaku, Achille per tutti, 25 identità diverse usate durante i controlli di Polizia e un’intera organizzazione che guidava da Amsterdam. Nelle 153 pagine di ordinanza di custodia cautelare che ha portato in cella le ultime 24 persone vengono documentate conversazioni che attestano la potenza criminale del gruppo, come quella di una chat captata a marzo 2016: «Questo genere d’impresa si fa da 10 kg in su» spiega uno dei vertici del sodalizio. 

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