Per l'addio a Claudia chiesa aperta giorno e notte
C’è chi la ricorda giocare in oratorio e chi ha studiato con lei sui banchi del Lunardi o nella stessa scuola le ha fatto da insegnante, fino alle colleghe del supermercato in cui lavorava. Un unico denominatore accomuna le molte memorie di Claudia, morta nello schianto di domenica scorsa a Rezzato: la spontaneità, l’allegria e la dolcezza che la giovane portava sempre con sé e trasmetteva agli altri.
Da martedì pomeriggio centinaia di amici, colleghi, vecchi compagni di scuola e conoscenti di Claudia Dhieux hanno affollato la camera ardente allestita nella chiesa di Santo Spirito a Urago Mella, ieri aperta giorno e notte per consentire a tutti - giovani e giovanissimi, adulti e anziani - di salutare la ragazza. Lei, che per descriversi su Facebook aveva usato l’immagine di un albero pieno di gemme e la scritta: «Metti amore in quello che fai e il deserto fiorire vedrai».
E di vita Claudia ne aveva ancora tanta da far sbocciare: in famiglia, tra gli amici di cui era punto di riferimento e fedele confidente, al Simply dove lavorava dall’inizio del 2014 e chissà in quanti altri mondi ancora inesplorati.
Oggi alle 13.45 i funerali, celebrati nella chiesa di Santo Spirito da don Antonio Polana, zio di Claudia e parroco di Nigoline.
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