Per la Capitale della Cultura 2023 sono stati coinvolti 1.129 volontari
L’anno di Bergamo Brescia Capitale italiana della Cultura volge al termine ed è tempo di ringraziare i volontari che hanno dato il loro tempo per la buona riuscita degli eventi di questi mesi.
L’occasione per celebrarli è stata la cerimonia nell’auditorium della Camera di Commercio nella giornata di sabato.
Il motto e i numeri
«Ghè de fa» e «daga dét» erano tra gli slogan della campagna di reclutamento, coordinata dall’associazione Volontari per Brescia con il Centro Servizi per il Volontariato di Bergamo: un invito a rimboccarsi le maniche, decisamente raccolto visti i numeri. Ben 1.129 volontari per 105 eventi organizzati nell’anno in città e provincia. Secondo i dati di Volontari per Brescia, sono 509 le persone che si sono cimentate per la prima volta col volontariato spinte proprio da Brescia Capitale.
In tutto, più di 10mila ore effettuate: l’evento che più ha impegnato i volontari è stato il festival «Light is Life» di A2A, con 1.568 ore. Un impegno che ha coinvolto più fasce d’età: la più rappresentata è quella 26-40, con 368 volontari, a cui seguono quelle 18-25 e 41-55 con 254 e 253. Non sono mancati gli under 18 (in tutto sono stati 16), né i «senior»: dei reclutati 215 avevano tra i 56 e i 70 anni, 9, invece, più di 70.
«Siamo orgogliosi, quest’anno ci ha restituito grandi gioie dopo il Covid - ha detto la presidente di Volontari per Brescia Marina Rossi -. È stato l’anno del riscatto per Brescia e Bergamo, abbiamo costruito un modello di collaborazione. Ognuno di voi - ha continuato rivolgendosi ai volontari - ha contribuito perché le due città unite nella capitale fossero ancora più accoglienti: siete il meglio di un tessuto sociale partecipe e collaborativo, e vi ringrazio».
I commenti
Le ha fatto eco Giovanni Vezzoni, presidente del Csv di Brescia: «L’elemento vero su cui misurare il volontariato è quello del suo valore sociale aggiunto». Valore condiviso, in questi mesi, con Bergamo: «Le nostre città sono molto simili - ha detto il presidente del Csv bergamasco Oscar Bianchi -, con quasi lo stesso numero di associazioni e iscritti al Terzo settore».
Un grazie ai volontari è arrivato anche dal sistema bibliotecario e da A2A, rappresentata da Anna Villari: «È ammirevole lo spirito con cui avete affrontato quest’avventura», ha detto. Un omaggio d’eccezione l’ha mandato l’attrice bresciana Camilla Filippi con un video: «Fare volontariato - ha detto - significa far parte di una comunità».
Parola a chi c’era
Idea risuonata anche nelle parole dei volontari: «Mi è piaciuto conoscere persone e mettermi a disposizione della comunità», ha raccontato Paolo, 27 anni. Uno stimolo in più è stata la Capitale della Cultura: «Mi sono iscritto anche per vedere la città da un altro punto di vista», ha spiegato Roberto, mentre per una signora, in pensione, «vedere Brescia capitale mi piaceva così tanto che ho voluto aiutare».
In sala anche rappresentanti di Matera, Capitale europea 2019, e Bergamo: «Se ci fosse qui qualcuno di Pesaro, capitale 2024, gli direi: lanciati, ne vale la pena», le parole di uno di loro. Il tempo assieme ha creato legami, qualche volontario è diventato amico. A chi, scherzosamente, ha chiesto: «ora che si fa?», è sembrata rispondere l’assessora Anna Frattini: «Non mancheranno altre occasioni - ha detto -, questa è una città che vuole continuare a vivere».
Così la sindaca Laura Castelletti, in videomessaggio: «Ringrazio di cuore volontari, Csv e Volontari per Brescia. Una delle cose che mi ha reso più felice è stato incontrare persone con le pettorine, sempre sorridenti e ospitali, a raccontare la città: siete stati un biglietto da visita straordinario per il nostro patrimonio cittadino, fatto anche di umanità. Siamo capitali della cultura ma pure un punto di riferimento sul terreno della solidarietà».
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