Per il caro energia raddoppia anche la bolletta della metro
Non bastavano due anni di pandemia, che di fatto hanno dimezzato i passeggeri di autobus e metropolitana. Ora è arrivato anche il caro-energia a mettere in difficoltà i bilanci delle aziende di trasporto pubblico. Le bollette di gennaio hanno già fatto suonare il campanello d’allarme: se nei prossimi mesi i prezzi non cominceranno a scendere o se non vi saranno «ristori» e «sostegni» da parte del Governo, Brescia Mobilità potrebbe veder raddoppiare la bolletta energetica della metropolitana e i costi di rifornimento della flotta bus. Da una spesa di poco meno di 6 milioni di euro a 11-12 milioni.
I rincari
I conti sono presto fatti. Metro Brescia (la controllata di Brescia Mobilità che ha in capo la gestione dell’infrastruttura) spende circa 2,8 milioni di euro l’anno per l’energia elettrica. Il contratto è stato sottoscritto tramite Consip, la centrale acquisti della pubblica amministrazione italiana che a suo tempo ha consentito di strappare un buon prezzo. Ma contro i rincari di questi mesi c’è poco da fare. La metropolitana è alimentata da quattro cabine di media e alta tensione. A Metro Brescia arrivano quattro bollette mensili. E quella di gennaio ha fatto sobbalzare gli amministratori. Il rincaro è infatti stato vicino al 100%. Di fatto un raddoppio. Un mese può anche essere assorbito. Ma se le bollette continueranno ad essere così salate, le cose si complicheranno non poco. Anche perché, come detto, i passeggeri dei mezzi pubblici non sono ancora tornati ai livelli pre-Covid.
Cosa ci aspetta
Tutte le previsioni dicono che nella seconda parte dell’anno i prezzi siano destinati a scendere. Ma oggi come oggi la situazione rischia di mettere in grossa difficoltà Brescia Mobilità così come tutte le aziende di trasporto (e non solo). Il contratto di servizio tra Loggia e Brescia Mobilità prevede che se le spese di esercizio superano una franchigia del 10%, vi sia un contributo da parte del Comune di Brescia per far fronte agli extra-costi. Ma poco cambia. Da qualche parte le risorse vanno trovate.
Stessa dinamica, per altro, per Brescia Trasporti, l’altra controllata di Brescia Mobilità dedicata al trasporto su gomma. Tutti i bus dell’area urbana sono da anni alimentati a metano. La spesa annua per rifornire i mezzi è di circa 3 milioni di euro. Anche in questo caso l’impennata dei prezzi potrebbe mettere a rischio l’equilibrio del trasporto pubblico. L’equazione è presto fatta: con meno passeggeri e costi schizzati alle stelle il sistema non può reggere.
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