Per Bergamo Brescia Capitale della cultura i volontari disponibili sono oltre 450
Servono volontari per Brescia e Bergamo capitale della cultura? Eccoli. A otto ore dall’invito, avevano già risposto 140 persone. Ad oggi, in totale, hanno dato la loro disponibilità in 450, in gran parte giovani. Manca poco, dunque, all’obiettivo iniziale di 500 persone anche se - hanno assicurato ieri - nessuno verrà escluso.
Molti di loro erano presenti ieri al Mo.Ca., il centro per le nuove culture a palazzo Martinengo Colleoni, per essere protagonisti della cultura, insieme all’idea di volontariato che loro incarnano e che si traduce in impegno di cittadinanza attiva. Informazione di servizio: dei 450 che sinora hanno dato la loro disponibilità inviando una mail, se qualcuno non ha ricevuto risposta, non deve preoccuparsi perché, come hanno spiegato ieri, di ciascuno è stato preso nota. «Deve, questo sì, tener sempre controllata la mail perché sarà lo strumento di comunicazione con i volontari».
La piattaforma
Una sala delle Danze stipata di persone. Molte hanno già dato la loro disponibilità e da oggi, accedendo alla piattaforma volontari.bergamobrescia2023.it, possono registrarsi e indicare quando sono libere per differenti eventi e per periodi lunghi o brevi, anche per poche ore. Anche chi non si è ancora registrato, lo può ovviamente ancora fare. La piattaforma è attiva e chiunque può mettersi a disposizione, in base alle proprie possibilità, per l’intero anno della cultura, accedendo alla parte relativa agli eventi che verranno caricati di volta in volta, appena ci sarà il via libera delle due città capitali.
Si può registrare e rendersi disponibile anche chi non lo ha ancora fatto, non solo ora, ma anche nei mesi successivi, per la durata dell’anno della cultura.
L'incontro
Nei banchetti informativi allestiti nel corridoio al primo piano del palazzo l’incontro con i giovani che svolgono il servizio civile in diverse realtà: Associazione volontari per Brescia, Centro Servizi Volontariato, Atelier europeo e Fondazione Asm. Ragazzi che hanno lavorato insieme con la regia dell’educatrice Elisa Ferrari. Poi, nella sala delle Danze, cui si accede dal corridoio, le riflessioni sul volontariato protagonista della cultura nella 37esima Giornata mondiale del volontariato.
Nell’appello per la ricerca di «volontari per la città» il riferimento era a persone creative, determinate, empatiche, generose, curiose, coraggiose, appassionate … ma soprattutto con la voglia di darsi da fare. Queste le caratteristiche di chi ha risposto, sottolineate ieri da Marina Rossi e Giovanni Vezzoni, rispettivamente presidente di Volontari per Brescia e Csv Brescia, ma anche da Alessandro Augelli e Laura Savoldi che sono entrati nei dettagli operativi della piattaforma. Con loro, Laura Castelletti, vicesindaco e assessore alla Cultura.
Formazione
La base dei volontari sarà all’Informagiovani che si trova nel palazzo sede del Mo-Ca., in via Moretto 78. La collaborazione dei volontari verrà valutata in base alle competenze di ciascuno e «Volontari per Brescia» attiverà corsi di formazione online e dal vivo.
Tre gli elementi di approfondimento: la sicurezza, l’accoglienza/accompagnamento delle persone che giungono da fuori città e una formazione specifica per ogni singolo evento, promuovendo spazi di incontro tra volontari. Riferimento per tutti sarà la Protezione civile, così come lo è stata per i 390 volontari che hanno permesso di raggiungere eccellenti risultati durante la vaccinazione di massa anti Covid-19 che si è svolta all’hub vaccinale del Centro Fiera. Dopo il sostegno offerto durante la pandemia, adesso il volontariato è chiamato ad un altro appuntamento che è una grande festa per la nostra città.
Marina Rossi e Alessandro Augelli hanno detto: «I volontari donano energia alla città e portano a casa esperienze importanti per la loro vita. Essere presenti cambierà le loro biografie. Vezzoni, nel tracciare il ruolo di agenzia di promozione del volontariato del Csv, ha sottolineato quanto sia importante «dare valore ad una dimensione che è gratuita in un mondo in cui tutto si misura in denaro». Per farlo servono «ideali, tempo, qualità e competenza, ma anche radicati valori di non violenza».
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