«Per amore si prende le colpe dell’omicidio»
«Ha ucciso per difendere la fidanzata Giulia, che era stata minacciata con un coltello»: questa la ricostruzione del legale di Manuel Rossi, accusato insieme alla sua ragazza dell’omicidio di Rahis Belkahala. Una versione che, però, secondo il pm non regge: «L'imputato - ha detto in aula - sta solo difendendo per amore la fidanzata, perché è lei ad aver colpito a morte».
Il vivace scambio tra accusa e difesa è andato in scena nel penultimo atto del processo con rito abbreviato nei confronti di Manuel Rossi, 30enne per il quale sono stati chiesti 17 anni di carcere per l'omicidio del tunisino 48enne, ucciso con ottanta coltellate a Zocco d'Erbusco il 13 aprile di un anno fa.
Manuel Rossi e la fidanzata Giulia Taesi si erano incontrati con la vittima per saldare un debito di mille euro per droga. «Non avevano soldi, Rahis era disperato, ha minacciato Giulia e Manuel, per difenderla, ha reagito e non ha più avuto freni», questa la ricostruzione in aula dell’avvocato Gianbattista Scalvi, legale del 30enne. A processo c'è solo lui, perché la fidanzata non ha scelto riti alternativi e il suo processo inizierà in autunno.
Il pm Ambrogio Cassiani ha rigettato la tesi dell’avvocato Scalvi: «Stiamo parlando di un uomo innamorato che ha fatto e farebbe tutto per la fidanzata e ora la sta coprendo. È lei ad aver pianificato il delitto ed è lei che ha ucciso» è stato detto davanti al giudice.
Nella sua cella di sicurezza Manuel Rossi ha ascoltato senza parlare, con lo sguardo fisso di chi rivede ogni attimo della sera del delitto. Conoscerà il suo destino solo il prossimo 20 giugno.
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