«Pensate se a scuola i prof fornissero i bastoni...»
«Immaginate che la scuola non riesca a garantire la vostra incolumità fisica. E che ad un certo punto scopriste anche che a fornire sotto banco i bastoni con cui venite picchiati sono gli stessi professori. Ecco, questi erano gli anni di Piombo».
Con questa metafora, che assimila la scuola allo Stato e i «cattivi maestri» agli apparati deviati delle istituzioni, la presidente della Camera, Laura Boldrini, ha voluto esemplificare agli studenti bresciani raccolti per l'incontro con la terza carica dello Stato nell'auditorium di via Balestrieri, quella che è stata la realtà in cui è maturata anche la Strage di piazza della Loggia.
La Boldrini, oggi a Brescia proprio per la chiusura delle celebrazioni del 40esimo anniversario del 28 maggio 1974, ha inoltre sollecitato i ragazzi a non essere «attori passivi ma protagonisti della vita politica».
Rispetto alla crisi che stiamo vivendo, la presidente ha ribadito ai ragazzi come «non riguardi solo la politica che non è l'unica colpevole, ma investe la società tutta».
Un appello, infine, è quello rivolto ai cittadini di domani: «Non date mai per scontata la libertà di pensiero». Parole che, nel giorno in cui la Leonessa chiude le celebrazioni per le vittime nel quarantennale della strage di piazza Loggia, risuonano quantomai amare.
Laura Boldrini incontrerà poi i familiari delle vittime in piazza Loggia, quindi le autorità a Palazzo Loggia e infine inaugurerà un nuovo tratto del percorso che ricorda i caduti per mano del terrorismo
Sul GdB in edicola oggi, lunedì 15 dicembre (scaricabile anche da qui) un'intervista in esclusiva alla presidente della Camera Laura Boldrini
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