Pennarello esplosivo, Piccioli ribadisce l'estraneità

Interrogato dal gip Augusto Piccioli, arrestato per il pennarello esplosivo, ribadisce la sua estraneità ai fatti
Il pennarello esplosivo
Il pennarello esplosivo
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«Non sono stato io a costruire quel pennarello che poi mi è esploso in mano». 
Augusto Piccioli non ha cambiato versione dei fatti nemmeno dal carcere Canton Mombello dove è rinchiuso da due giorni perchè arrestato dai carabinieri e dove ha sostenuto l’interrogatorio di garanzia davanti al Gip Lorenzo Benini.

Il 69enne è accusato di aver prodotto il pennarello bomba esploso una settimana fa mentre l’uomo si trovava all’interno della biblioteca di Rezzato. 

Per lo scoppio Piccioli ha perso due dita della mano sinistra.

«L’ho trovato nella cassetta della posta» ha ripetuto il 69enne, pensionato dell’Aeronautica. 
Il suo legale, l’avvocato Giovanna Mainetti ha chiesto gli arresti domiciliari. Il gip ancora non ha sciolto la riserva. 

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