Pennarello esplosivo, la pista dell'intimidazione
Chi c'era assicura: sembrava un petardo. Ad esplodere però è stato un pennarello, scoppiato tra le mani di Augusto Piccioli, 69enne ex sottufficiale dell'aeronautica, ora in pensione.
Un botto che ha rotto il silenzio della mattinata all'interno della biblioteca comunale di Rezzato dove l'uomo si trovava. Un semplice gesto e ha perso due dita della mano sinistra.
Mentre lo stavano portando in ospedale, ai carabinieri di Brescia ha detto: «Ho trovato il pennarello questa mattina nella casetta della posta».
Il 69enne vive in un appartamento del paese con un altro pensionato. La busta di plastica con all'interno un depliant pubblicitario e il pennarello esplosivo era indirizzata proprio al coinquilino dell'uomo.
Il perché lo abbia prelevato Augusto Piccioli portandoselo poi in biblioteca non è ancora chiaro. Come resta da capire chi abbia voluto mandare quello che dalle prime ricostruzioni ha tutti i contorni di un messaggio intimidatorio.
Entrambi i pensionati sono conosciuti alle forze dell'ordine per piccoli precedenti e non è escluso che il pennarello sia un avvertimento di qualcuno vittima di uno sgarbo.
Attraverso un comunicato il Comune di Rezzato ha fatto sapere che quello esploso «non era un oggetto già presente in biblioteca e non era intenzione della persona farlo esplodere».
«In quel momento non erano presenti altri utenti», si legge ancora sul sito internet dell'amministrazione.
I Carabinieri di Brescia invieranno nelle prossime ore il materiale raccolto ai Ris di Parma per valutare il tipo di esplosivo presente nel pennarello.
La vittima, sottoposta ad un intervento chirurgico alla mano, sarà nuovamente ascoltato dagli inquirenti. Il sostituto procuratore Valeria Bolici ha aperto un'inchiesta contro ignoti per lesioni.
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