Pecorelli: «Università istituzione a elevata ricaduta sociale»
“La presenza, sul territorio, di una o più istituzioni universitarie dovrebbe poter rappresentare, sempre e comunque, una fondamentale occasione di crescita per il territorio stesso – e questo deve poter valere anche laddove manca un percorso di laurea in Medicina – a garanzia della salute dei suoi cittadini e, insieme, del loro benessere. La salute, infatti, nell’accezione proposta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità – quale stato, cioè, “di benessere fisico, mentale e sociale e non semplice assenza dello stato di malattia o di infermità” – è un concetto ormai superato che, oggi, deve poter comprendere anche le ricadute sul piano del benessere, ossia l’elevazione sociale di un individuo, la sua “salute” culturale ed economica e non solo quella psico-fisica”.
A sostenerlo è Sergio Pecorelli, Rettore dell’Università degli Studi di Brescia, il primo Ateneo tematico in Italia ad aver incentrato la sua mission proprio sul tema “Health & Wealth”. Intervenuto questa mattina, a Pavia, nell’Aula Magna dell’Ateneo, a chiusura del Convegno Internazionale “Università e Città, un’agenda per il nuovo secolo” – organizzato congiuntamente dalla Crui (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane) e dall’Università di Pavia – il Rettore si è espresso attorno al rapporto tra le Università e le città che le ospitano.
“L’Università – ha sottolineato – rappresenta un’istituzione ad elevatissima ricaduta sociale, specie nel nostro Paese che è uno degli ultimi ad avere, sul fronte del servizio sanitario, un presidio universalistico tale per cui il diritto alla salute è garantito a tutti, senza distinzioni di ceto nell’accesso. Ecco, allora, che l’Università, per il fatto di essere depositaria di un inestimabile patrimonio di conoscenza e di ricerca, ha il dovere morale di incidere positivamente sul progresso socio-economico della città che la ospita e sul benessere della popolazione che in essa risiede. Essa deve essere anche pronta ad accogliere le richieste, attivandosi, in tempi brevi, per creare le condizioni utili alla formazione delle professionalità che il territorio richiede”.
“Così, allorquando il territorio che accoglie un’istituzione universitaria si mostra sensibile rispetto alla rilevanza di questa sua funzione – continua il Rettore – essa può davvero assumere il ruolo di consulente primario degli organi di governo locali, affiancando quest’ultimi nella sfida per il rilancio dell’economia, dell’industria, della ricerca e della cultura”. Specie su quest’ultimo fronte, secondo il prof. Pecorelli, “gli insegnanti devono essere i primi ad essere formati ed informati dall’Università affinché sappiano davvero promuovere, presso le nuove generazioni, un futuro di salute e di benessere”.
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