Pd, una corsa a sette per il Parlamento

La segreteria provinciale ha ufficializzato i contendenti per le primarie. Si vota sabato 29 dalle 8 alle 21.
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Il Partito democratico procede a ritmi forzati e nonostante le vacanze natalizie verso le primarie per la definizione dei candidati al Parlamento. Lo stesso sta facendo anche Sel che come il Pd chiamerà i propri sostenitori a votare sabato 29 dicembre dalle 8 alle 21.
La segreteria provinciale del Pd bresciano è stata convocata per formalizzare le candidature dei contendenti alle consultazioni (a cui potranno votare iscritti e tutti partecipanti alle ultime primarie). Tra i nove che entro le 20 di sabato hanno presentato la loro candidatura con firme solo 5 sono stati messi in lista: si è semplicemente preso atto del fatto che in quattro non avevano raggiunto la soglia minima di firme che corrispondeva al 5% degli iscritti al Pd, quota 315. Restano esclusi, così, Alessandra Lucchini, Gino Toffolo, Piergiuseppe Caldana e Leila Moreschi.

La lista che gli elettori si troveranno nei seggi sabato (saranno circa gli stessi utilizzati per le primarie regionali del 15 dicembre) sarà composta da sette candidati. Le regole stabilite dalle segreteria nazionale prevedono che l'ordine sia alfabetico ma con alternanza di genere, inoltre vi entrano di diritto i due parlamentari uscenti che hanno deciso di ricandidarsi, ovvero l'on. Paolo Corsini e il sen. Guido Galperti.

L'ordine in lista sarà il seguente: Alfredo Bazoli, Giovanna Benini, Paolo Corsini, Marina Berlinghieri, Guido Galperti, Miriam Cominelli, Alberto Tosa. Sempre secondo quanto deciso dalle regole si potranno esprimere fino due preferenze e in quel caso vi dovrà essere un'alternanza di genere: se un elettore decide di dare due voti uno deve essere per un uomo e l'altro per una donna (se si vota per due candidati dello stesso sesso, verrà tenuto valido solo il primo). Immediatamente dopo l'Epifania il risultato delle primarie verrà comunicato al Regionale, ai sette candidati (che a quel punto saranno in ordine di preferenze), verranno comunicati gli altri 9 candidati «di complemento»: sono infatti 16 i posti riservati alla provincia di Brescia per la composizione delle liste per il Senato (regionale) e per la Camera (nella circoscrizione Lombardia 2). A quel punto la distinzione di genere non sarà più ovviamente un discrimine, i più preferenziati avranno un posto più alto in lista: con l'attuale legge elettorale, il porcellum, conta la posizione cardinale in lista per il calcolo dell'elezione in Parlamento dalle singole liste. Sulla suddivisione tra candidati per Palazzo Madama e Montecitorio le decisioni spetteranno alla segreteria regionale, mentre sarà la segreteria nazionale a stabilire i capilista (come deciso nella direzione nazionale del 17 dicembre). I tempi per i candidati sono comunque strettissimi, la mini-campagna elettorale corre sul web e con qualche microiniziativa concentrata tra il giorno di Santo Stefano e sabato giorno del voto.

Per quanto riguarda Sel che ha già ufficializzato la lista dei candidati, non sono stati ancora definiti i seggi, ma il segretario provinciale, Luigi Lacquaniti, precisa: «Saranno una quindicina i seggi in tutta la provincia e in alcuni casi chiederemo ospitalità al Pd».

Carlo Muzzi

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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