Pcb: orti privati in zona Caffaro sotto l’occhio vigile dei droni

Li schiera la Locale per verificare, dall’alto, il rispetto dell’ordinanza che impone limitazioni
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DRONI SUGLI ORTI DELLA CAFFARO
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Il Comune di Brescia schiera i droni della Polizia Locale per il controllo degli orti privati nella zona sud-ovest della città e del Sito di interesse nazionale Brescia-Caffaro. Su richiesta di Ats, Palazzo Loggia ha emanato anche per quest’anno l’ordinanza sindacale che impone limitazioni all’utilizzo del territorio comunale avvelenato dal Pcb. Un provvedimento che stabilisce, oltre alle modalità di fruizione delle aree pubbliche da parte dei cittadini, i cosiddetti «parchi gialli», anche le condizioni per consentire in sicurezza la realizzazione di attività di scavo, attività agricole e coltivazione dei terreni privati.

 È stato il comandante della Locale Roberto Novelli, ieri, a chiarire il tipo di attività di controllo adottato dal comando di via Donegani per il rispetto dell’ordinanza, che comporta, come detto, anche l’utilizzo dei droni: «È un’attività di ricognizione che iniziamo quest’anno e che servirà per verificare la consistenza e l’ampiezza degli orti privati, per avere una serie di elementi che ci consentano poi eventualmente di procedere con controlli specifici. Ricordiamo - ha aggiunto - che l’inosservanza dei divieti ha rilevanza penale, quindi serve una perizia specifica e indagini da parte della polizia giudiziaria».

In questi giorni il Comune ha distribuito ai cittadini che abitano nel perimetro dell’ordinanza 6mila volantini in italiano e inglese, dedicati al corretto utilizzo degli orti, indicazioni preziose per consentire la coltivazione e il consumo dei prodotti orticoli in totale sicurezza. Tra i compiti della Locale, inoltre, ci sono anche i controlli delle aree pubbliche, i parchi cittadini fruibili con limitazioni, attività supportata dalle Guardie private giurate, già operative e formate per vigilare sette giorni su sette nei parchi gialli, nelle ore più significative.

Dal 30 giugno sarà riattivata la consueta collaborazione con le associazioni (Auser, Anteas, AssoArma) con personale debitamente formato e, soprattutto, vaccinato. Riguardo alle attività di scavo, nell’area dell’ordinanza è stata definita con gli Enti una procedura dedicata con la quale gli operatori, prima di avviare gli interventi, devono chiedere al Settore Tutela Ambientale una specifica deroga con la quale lo scavo viene autorizzato con specifiche prescrizioni. La concessione della deroga viene sempre trasmessa anche ad Arpa ed Ats e in un anno vengono processate in media 80 deroghe. Per le attività agricole consentite è stato concordato con Ats uno specifico protocollo, in base al quale i conduttori dei terreni agricoli devono preventivamente comunicare l’avvio della semina e successivamente il momento del raccolto. La deroga (circa 30 ogni anno) viene anche ad Ats, Arpa, Polizia Locale.

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