Patente, tempi lunghi e pochi posti: 3mila bresciani senza esami

La carenza di personale dilata l’attesa e accentua il disagio degli utenti. Per ora solo misure tampone
I costi. Una volta scaduto il foglio rosa, il nuovo rilascio costa circa 150 euro
I costi. Una volta scaduto il foglio rosa, il nuovo rilascio costa circa 150 euro
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La denuncia corre sul web, ma anche e soprattutto attraverso i rappresentanti delle 150 autoscuole bresciane. Le carenze organiche ormai strutturali della Motorizzazione di Brescia lascia potenzialmente più di tremila giovani tra città e provincia senza la possibilità immediata di sostenere in tempo l’esame di guida.

Per loro la scadenza annunciata del foglio rosa, con la necessità di rinnovarlo - spendendo - per poter giungere all’agognata licenza di guida. In più se l’esame arriva già verso la data di scadenza e si viene bocciati, manca materialmente il lasso di un mese e un giorno per poter risostenere l’esame e si deve ripresentare la pratica. Il disagio.

Una situazione al limite che tocca al pari di altre Motorizzazioni lombarde quella di Brescia, dove i salti mortali organizzativi del nuovo direttore, l’ing. Lorenzo Loreto riescono solo marginalmente a tamponare la situazione.

«Tra personale spostato ad altri incarichi o in congedo pensionistico siamo ampiamente sotto la soglia di servizio - spiega il Direttore - ciò nonostante ho attivato una serie di sollecitazioni che hanno portato ad utilizzare per il bacino della Valcamonica due colleghi distaccati da Sondrio. Nell’area del Garda interverranno da gennaio due colleghi di Verona che faranno a loro volta esami di guida per smaltire l’arretrato, mentre da Roma ho fatto arrivare dal Ministero dei Trasporti due colleghi che nei giorni 4, 5 e 6 dicembre sosterranno diverse sessioni di esame per sfoltire i numeri, garantendo almeno 120 esami in 3 giorni» spiega l’ing. Loreto. Ma alla logica dei numeri non si sfugge: «A fronte di 18.090 fogli rosa rilasciati nel 2017 ci sono stati offerti 15.047 posti d’esame.

Ovvero l’83% di chi ha fatto richiesta. Per quei 3.043 che sono rimasti esclusi nasce il problema del dilungarsi dei termini, ma la risposta può giungere solo dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e non da altri» spiegano dall’Unasca,una delle associazioni di categoria. I tempi dell’esame. «Il problema si pone per le patenti di categoria A e B. Per quelle superiori, ossia le professionali (C, D ed E) realizziamo delle sedute apposite per garantire a chi attende il titolo per questioni lavorative di accedere all’esame in tempi contenuti» continuano dalla Motorizzazione. «Il problema resta la formula dell’esame: le norme tecniche ci impongono tempi stabiliti dal recepimento di direttive europee. Non possiamo inventarci nulla di diverso.

L’esame deve durare 40 minuti per le categorie A e B, moto e auto e dai 45 minuti per le altre. Con le verifiche preliminari si arriva all’ora circa. Le patenti superiori permettono di poter far sostenere 5 o 6 esami al giorno, non di più. Dunque è presto detto quanto possiamo fare con i nostri organici: possiamo garantire 150 sedute d’esame al mese, con i nostri tecnici che eseguono 9 valutazioni la mattina e 6 al pomeriggio. Il tutto al netto di malattie e sempre mantenendo la disponibilità alle straordinarie sino ad oggi garantita dai dipendenti» prosegue l’ing. Loreto. Disponibilità al lavoro il sabato che tre dipendenti recentemente hanno ritirato. «In più abbiamo un problema di pagamento delle competenze con Trento: hanno sistemi,i diversi dettati dall’autonomia. Finché non chiariamo non possiamo avere il loro aiuto. E i tempi, appunto, si dilatano».

 

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