Pasqua in Duomo, il vescovo: «La morte è vinta senza armi, da un Agnello»
«Il peccato dell’uomo, la morte, viene vinta da un agnello. Non con la spada né con le armi a cui il mondo oggi è abituato». Nella Pasqua della Resurrezione, durante la messa solenne in Duomo, non poteva mancare un riferimento alla guerra che da ormai un anno e mezzo si combatte nel cuore dell’Europa, nella seconda Pasqua sotto le bombe per il popolo ucraino. Proprio ieri, Tremolada ha fatto visita alla comunità ucraina di Brescia, per gli auguri pasquali, incontrando i fedeli di tiro orientale ella chiesa di Sant'Orsola, in via Moretto.
Il vescovo Pierantonio Tremolada, nella sua omelia, ha ripercorso il sacrificio di Gesù che ha dato la vita per l’umanità e spiegato il senso della vittoria della vita sulla morte. Una morte che, lo ha sottolineato, «è vinta non con le armi, ma da un Agnello». Il pastore ha anche aggiunto: «Per morte si intende tutto ciò che uccide la forma vera della vita umana, la morte che serpeggia anche denror le esperienze quotidiane della vita umana. Ci si sente un po’ morire a volte. Ecco, è anche questa la morte che è stata vinta».
Nel Sabato Santo il vescovo Tremolada ha celebrato in Duomo la veglia pasquale nella notte santa, un momento sempre carico di intensità spirituale e di fascino, con tanti che sono entrati in chiesa con la candela accesa al grande braciere posto sul sagrato: la luce di Cristo che rischiara le tenebre. Un riferimento, alla luce, che nella messa del mattino il vescovo ha ribadito con gli auguri di Pasqua.
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