Paroli vs Paroli, è la "guerra" di simboli

Dopo la querelle tra Pdl e X Brescia arriva il logo del fratello del sindaco Adriano Paroli, Gianfranco.
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Una guerra di simboli che rischia di finire a carte bollate. I rappresentanti della lista di Gianfranco Paroli, candidato antimovida nonché fratello del sindaco Adriano, hanno raccolto sabato le firme a sostegno tra piazza Rovetta e la Pallata. Con logo al seguito, un cerchio azzurro e bianco con il cognome Paroli in evidenza. Accompagnato dal nome: Gianfranco.

In campo avversario, liste che appoggiano il primo cittadino hanno simboli con un'impostazione grafica non troppo lontana. La contestazione che solleva il comitato pro-Gianfranco, in cui milita anche Roberto Margaroli, fratello dell'assessore al Commercio Maurizio, riguarda però l'assenza del nome di battesimo. «Devono scrivere anche "Adriano", altrimenti gli elettori possono confondersi», è il ragionamento. Portato alle estreme conseguenze, si può tradurre in ricorsi: «Ci appelleremo contro qualsiasi lista che abbia l'indicazione Paroli senza il nome».

Il caso riguarda i simboli di Pdl e X Brescia Civica, già noti, ma eventualmente anche quelli di Fratelli d'Italia, della Lega, o di chiunque nella coalizione che fa capo ad Adriano Paroli metta il cognome conteso.
Appuntamento dunque a venerdì e sabato prossimi, quando verranno depositate le candidature. Per il Pdl, il simbolo non va cambiato. «Le elezioni sono una cosa troppo seria per trasformarle in un gioco - commenta il coordinatore cittadino Stefano Saglia -. Sanno tutti che il sindaco è Paroli e che si ricandida. Noi ci adegueremo alle norme, abbiamo contattato il ministero dell'Interno per avere chiarimenti». L'esempio che viene fatto è quello di Monti e delle varie liste civetta. «Spero che i nostri avversari abbiano il senso del ridicolo - conclude Saglia -, noi non seguiamo questo teatrino».

La nuova disputa sui simboli segue di poco la lotta nel centrodestra ingaggiata dal Pdl contro X Brescia Civica di Nini Ferrari. Quest'ultima, accusata di confondere gli elettori, ha accettato di modificare (leggermente) il logo. In quel caso la polemica era sintomo di un problema di convivenza tra liste in competizione nella stessa coalizione, col timore nemmeno troppo nascosto che la civica possa avere un boom grazie al nome del sindaco.
Il nuovo capitolo riguarda invece fazioni contrapposte. Adriano contro Gianfranco. Paroli contro Paroli. Ormai ai ferri corti.
Emanuele Galesi

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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