Parchi, Castello, ciclabili: dal Pnrr 15,7 milioni per Brescia
Un premio di fine anno per la Loggia. Un dono di 15,7 milioni ricevuto dal Governo, che il 30 dicembre ha deciso la distribuzione di 3,4 miliardi del Piano nazionale ripresa e resilienza (Pnrr). È il fondo destinato ai progetti di rigenerazione urbana contro il degrado delle città, a favore del decoro urbano, del tessuto sociale e ambientale. Con Brescia sono stati premiati anche Desenzano, Lumezzane e Rovato. Ma è il capoluogo a fare la parte del leone.
Tutti i progetti presentati dalla Loggia sono stati promossi, ricevendo il contributo richiesto. In tutto diciotto interventi, cofinanziati dal Comune o da altri enti, per un costo complessivo di 22,6 milioni. Opere che la Loggia aveva già inserito nel bilancio di previsione «e che avremmo comunque realizzato nel 2022-2023», spiega il sindaco Emilio Del Bono. L’arrivo dei fondi Pnrr (spalmati sugli anni 2022-2026) significa poter liberare risorse per ridurre i mutui e mettere in cantiere nuovi interventi. Uno su tutti, annuncia il sindaco: «Il nuovo Museo di Scienze naturali». Ma la destinazione dei «risparmi» sarà decisa nelle prossime settimane.
Promossi tutti i progetti
Intanto, Del Bono incassa l’assegno e il successo politico-amministrativo: «Solo gli enti che pianificano e progettano bene portano a casa i soldi del Pnrr». La Loggia, dice, «ha fatto il possibile per mettere a terra progetti realistici, abbiamo chiesto risorse su interventi già cantierabili». La loro promozione in blocco, gli fa eco l’assessore al Bilancio, Fabio Capra, «dimostra l’alto livello di progettazione che siamo in grado di garantire».Tutela ambientale, coesione sociale, cultura: sono le direttrici su cui viaggiano gli investimenti della Giunta. Per restare nei quasi 16 milioni citati, 7,3 sono destinati alle bonifiche dei parchi inquinati dal Pcb (via Livorno, Fura nord e sud), oltre 2 milioni alle piste ciclabili (fra cui la rete di via Lamarmora), 3,5 milioni ad opere sui monumenti e sul patrimonio storico, 2 milioni serviranno per la trasformazione dell’ex Arici Sega in polo sociale (è un’operazione da 8 milioni). Ci sono lavori magari minori, ma premessa di operazioni successive.
Ad esempio i 250mila euro per la copertura della Palazzina Haynau in Castello, «necessaria per garantire una futura gestione privata». Interessanti anche i due interventi per rendere più fruibile Palazzo Martinengo delle Palle, l’ex Corte d’Appello: il restauro della Sala del Camino, la sistemazione del piano terra (angolo nord-est) e la copertura del lato sud-ovest.
Su piano sociale, da segnalare il rinnovo del centro civico e degli spazi esterni di Casazza, la ristrutturazione dell’ex biblioteca della scuola Crispi da destinare a sala civica, il futuro polo sociale all’Arici Sega di San Polo. «Reperire queste risorse del Pnrr - aggiunge il sindaco - è un impegno gravoso per la macchina amministrativa, già sotto pressione». Un discorso che vale per Brescia e gli altri enti locali. «C’è la difficoltà di trovare personale e competenze». La Loggia, promette Del Bono, «cercherà altre risorse quando si apriranno i bandi regionali del Pnrr».
Brescia, peraltro, beneficerà in maniera sostanziale di investimenti indiretti del Piano. La Tav per Verona, ad esempio, con il passaggio in città, «porterà al territorio milioni di euro come compensazione». L’altro aspetto positivo, rimarca il sindaco, è l’effetto moltiplicatore delle risorse del Piano di ripresa e resilienza perché si sommano a quelle già stanziate dallo Stato. Senza contare il loro volano per l’economia. Il 24 gennaio il bilancio di previsione 2022 arriverà in Consiglio comunale. L’impianto è già stato esaminato dalla commissione competente. I 15,7 milioni «non modificano la struttura del nostro documento», dice l’assessore Fabio Capra. «Coprono interventi già iscritti a bilancio».
Gli investimenti complessivi per il 2022 si aggirano intono ai 75 milioni di euro, 23 da mutui e il resto (Pnrr compreso) da risorse del Comune. «La nostra capacità di reggere il costo degli investimenti è molto alta», sottolinea l’assessore. «I fondi del Pnrr sono ovviamente i benvenuti, ma avremmo sostenuto comunque le opere». I 15,7 milioni saranno erogati secondo il calendario di realizzazione dei lavori, che cominceranno tutti nell’anno appena nato.
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