Parcheggi chiusi e un deserto urbano al Freccia Rossa: «Non c’è più nessuno»
Fuori dal Freccia Rossa si respira il classico immobilismo di agosto e la calma di una torrida giornata estiva non viene intaccata nemmeno dall’istanza depositata in tribunale che inevitabilmente complica il futuro del centro commerciale.
I negozi in realtà sono chiusi da tempo, uno dopo l’altro hanno abbandonato l’edificio che negli anni ha visto i clienti diminuire costantemente, fino alla chiusura totale avvenuta nei mesi scorsi. Adesso ci sono solo i cartelli con la scritta «centro chiuso», i cancelli per accedere ai parcheggi sbarrati e gli addetti della sicurezza privata a presidiare tutto l’edificio. Quello che quindici anni fa sembrava essere un centro rivoluzionario è ormai solo storia, nulla di più: nemmeno una struttura in cui appoggiarsi per passare la notte o allestire un rifugio temporaneo. «Non c’è più nessuno» commenta chi si occupa del controllo dell’area. E in effetti, oltre a poche persone che ascoltano la musica in un angolo ombroso della facciata di viale Italia, il Freccia Rossa è deserto.
Nella piazzetta di fronte all’entrata principale cresce solo l’erba e i piccioni hanno sostituito le tante persone che la affollavano quando i negozi, il supermercato e il cinema erano aperti e richiamavano cittadini da tutta la provincia. Una parte del piazzale si è trasformata in un parcheggio - occupato spontaneamente dai clienti - per la palestra Virgin, unica attività (esterna però all’edifico) nata insieme al Freccia Rossa e oggi ancora funzionante. Qui i frequentatori non sono diminuiti e l’aumento dei controlli ha tranquillizzato molto i dipendenti, che confermano la diminuzione di episodi criminali e di inciviltà.I sigilli alle porte hanno quindi messo un freno al degrado, e anche i parcheggi interrati - l’ultima area che preoccupava in termini di sicurezza - sono ormai sgombri, sia da persone che da macchine. Dal 31 luglio, infatti, all’area di sosta sotterranea possono accedere solo i residenti del palazzo Skyline 18: una decisione presa dopo la scoperta di una perdita d’acqua che non sembra essere stata ancora sistemata. Scendendo da via Fratelli Folonari si notano solo le ampie pozzanghere e l’acqua che zampilla dai piani superiori del centro commerciale, mentre le automobili si contano sulle dita di una mano. Tutto è stato ripulito, non ci sono più cocci di bottiglie, non ci sono più materassi e nemmeno macchine con i segni lasciati da alcuni vandali.
Mentre si chiude un primo importante capitolo - e si attende di capire quale sarà il futuro del centro commerciale, affidato adesso ai giudici del tribunale di Milano -, una cosa è certa: nonostante nei parcheggi siano ancora ben nitide le scritte «Benvenuti», nessuno sembra essere più davvero il benvenuto al Freccia Rossa.
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