Papà separati e spaesati: una nuova mano tesa
Al numero 31 di via Capriolo la casa che da settembre accoglierà due padri separati: un rifugio e un punto di partenza
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Famiglie divise: madre da una parte, padre dall’altra. L’uomo, spesso, dopo la separazione può risultare il più spaesato. Incapace della praticità della donna, complici oneri economici, orari di lavoro stressanti (pressioni che, beninteso, gravano anche sulle spalle delle madri) e desuetudine all’autosufficienza, si trova a brancolare nel buio. Una mano tesa arriva dal civico 31 di via Capriolo, a Brescia. Dove sorge una casa per i papà separati.
Non è soltanto un luogo dove cucinare, lavarsi, dormire. Il progetto messo in campo dalla parrocchia di San Giovanni e dalla San Vincenzo De Paoli è anche un cammino di accompagnamento in una nuova fase della vita. I due papà che da settembre andranno ad abitare nell’appartamento saranno infatti inseriti in un percorso ben preciso; saranno assistiti da due volontari ognuno, che in queste settimane stanno seguendo un corso di preparazione coordinato da una psicologa.
I due papà resteranno un anno e contribuiranno alle spese in base alle loro disponibilità. Saranno inoltre chiamati a partecipare e contribuire alle varie iniziative della parrocchia.
Toccherà a don Amerigo Barbieri, parroco di San Giovanni, fare i colloqui, e quindi scegliere i futuri inquilini della casa. Si baserà certamente sul reddito, ma anche sulla disponibilità a fare un cammino, magari anche a mettersi in discussione.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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