Papa Paolo VI proclamato Beato
Un grande applauso della folla ha accolto la formula della beatificazione di Paolo VI pronunciata da papa Francesco. Sulla facciata della basilica di San Pietro è stato scoperto l'arazzo che, da una foto di Pepi Merisio, ritrae papa Montini con le braccia aperte in segno di saluto e di accoglienza.
Dopo la rituale «domanda» di beatificazione formulata dal vescovo di Brescia mons. Luciano Monari, e dopo la biografia di Paolo VI letta dal postulatore della causa, padre Antonio Marrazzo, papa Francesco ha pronunciato la formula ufficiale, in latino: «Noi, accogliendo il desiderio del Nostro Fratello Luciano Monari, Vescovo di Brescia, di molti altri Fratelli nell'Episcopato e di molti fedeli, dopo aver avuto il parere della Congregazione delle Cause dei Santi, con la Nostra Autorità Apostolica concediamo che il Venerabile Servo di Dio Paolo VI, papa, d'ora in poi sia chiamato Beato e che si possa celebrare la sua festa, nei luoghi e secondo le regole stabilite dal diritto, ogni anno il 26 settembre. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo».
La reliquia del nuovo beato Paolo VI è stata portata vicino all'altare della messa presieduta da papa Francesco in Piazza San Pietro. Si tratta di una maglietta insanguinata, quella che papa Montini indossava quando subì l'attentato all'aeroporto di Manila, nel novembre 1970, quando uno squilibrato lo ferì con un pugnale.
Non bisogna avere paura «delle novità», «delle sorprese di Dio». E bisogna riconoscere, «di fronte a qualunque tipo di potere», che «Dio solo è il signore dell'uomo, e non c'è alcun altro». Così papa Francesco nell'omelia della messa con cui chiude il Sinodo dei Vescovi sulla famiglia e celebra la beatificazione di Paolo VI.
«In questo giorno della beatificazione di Papa Paolo VI mi ritornano alla mente le sue parole, con le quali istituiva il Sinodo dei Vescovi: “Scrutando attentamente i segni dei tempi, cerchiamo di adattare le vie ed i metodi... alle accresciute necessità dei nostri giorni ed alle mutate condizioni della società» ha detto papa Francesco nell'omelia della messa con cui chiude il Sinodo straordinario sulla famiglia e celebra la beatificazione di Paolo VI, creatore del Sinodo dei Vescovi nel 1965.
«In questa umiltà risplende la grandezza del Beato Paolo VI che, mentre si profilava una società secolarizzata e ostile, ha saputo condurre con saggezza lungimirante - e talvolta in solitudine - il timone della barca di Pietro senza perdere mai la gioia e la fiducia nel Signore», ha concluso il papa dopo aver citato brani del diario personale del «grande timoniere del Concilio» all'indomani della chiusura dell'Assise conciliare.
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