Paolo: «Chi ha sbagliato deve pagare»

Il legale di Paolo Scaroni, l'avv. Mainardi, pensa all'appello e ad una causa al Viminale.
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Molte perplessità, poche certezze. La sentenza non accontenta il sacrosanto desiderio di giustizia di Paolo Scaroni. «Chi mi ha ridotto così deve pagare» ha detto ieri al suo legale. L'avvocato Sandro Mainardi, in attesa di mettere a punto la strategia processuale, elenca una serie di debolezze sulle quali attaccare la sentenza pronunciata lo scorso 18 gennaio dal Tribunale di Verona. «I giudici - spiega l'avvocato - ci dicono che Paolo è stato picchiato da non precisati poliziotti e con il manganello impugnato al contrario. Da questo punto di vista ci lascia delle certezze che potrebbero in futuro portarci a chiedere un risarcimento danni al responsabile civile: il Ministero dell'Interno».

Per il legale del tifoso risvegliatosi dal coma con un'invalidità totale la sentenza mostra tutti i suoi limiti quando analizza gli elementi a carico degli imputati: gli agenti Massimo Coppola, Michele Granieri, Luca Iodice, Bartolomeo Nemolato, Ivano Pangione, Antonio Tota e Giuseppe Valente.
«I giudici non hanno valutato una serie di testimonianze decisive - evidenzia l'avv. Mainardi - hanno travisato alcune affermazioni di Scaroni e sono stati straordinariamente garantisti considerando insufficienti gli elementi probatori a carico degli imputati». E ancora: «Per assolvere hanno dato per buone alcune allegazioni difensive degli agenti - ha proseguito Mainardi - che in quanto imputati avevano facoltà pure di dire il falso».

La restituzione degli atti alla Procura per indagare sulla sparizione di alcuni filmati da sola all'avvocato non basta. «Il Tribunale doveva chiedere fosse indagata l'intera catena di comando, perché non ha impedito venisse rovinata per sempre la vita di Paolo». pi. pra.


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