Palazzo Martinengo delle Palle, la sala del Camino è stata riaperta

Era l’antica sala da ballo, poi diventata Corte d’Appello. Il restauro dell'edificio è costato 720mila euro
Il risultato del restauro della sala del Camino a Palazzo Martinengo
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La sala del Camino di Palazzo Martinengo delle Palle in via San Martino della Battaglia 18 è stata riaperta. I ponteggi sono stati smontati e il grande ambiente si è finalmente svelato dopo i lunghi lavori di restauro, che sono costati 720mila euro e che hanno riguardato la copertura lignea, gli infissi e le superfici, ma anche il grande camino che dà nome alla sala che si trova al primo piano dell’ala nord e che è grande circa 260 metri quadrati.

Era l’antica sala da ballo, poi diventata Corte d’Appello. Prima del restauro si presentava con undici finestre (tre delle quali murate), canaline per l’illuminazione elettrica non propriamente eleganti, neon e soprattutto una struttura tubolare metallica sopra il grande cornicione, per ovviare ai problemi insorti in seguito al terremoto del 2004.

«È stato un cantiere in evoluzione», racconta Anna Maria Basso Bert, architetta e funzionaria della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Bergamo e Brescia che ha seguito tutto l’intervento. «Nel 2019 con l’architetta Antonella Barbaro - responsabile del Servizio Edilizia Civile - stavamo lavorando nel sottotetto e guardando dal terrazzamento abbiamo visto ciò che si nascondeva sopra il ponteggio che da quindici anni proteggeva la sala. Solo lavorando abbiamo scoperto i diversi problemi che c’erano e abbiamo agito in tandem con il Comune di Brescia e con numerosi professionisti». Ingegneri, restauratori, architetti e impiantisti, nello specifico, hanno portato a termine un intervento attento alla conservazione del bene trovando soluzioni «intelligenti e raffinate», dice Basso Bert.

Gli interventi hanno quindi riguardato il cornicione, gli infissi, i mensoloni (che non erano reali mensoloni ma scatole vuote e fragili parte di un soffitto ligneo rifatto nel Novecento), l’impianto elettrico, l’illuminazione, le superfici… E il camino. «Il camino era stato pulito qualche anno fa, ma aveva uno strato di tinta che offuscava l’antico stucco». Il lavoro certosino di restauro delle superfici ha quindi svelato i minuziosi dettagli, ora davvero godibili.

Rimane quindi indietro solo il pavimento in cotto per il quale è prevista in futuro - con tutta probabilità - un’opera conservativa con riempimento delle fughe e copertura protettiva.

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