Palazzina di accoglienza: l'accordo con la Prefettura è in forse

Necessario attendere l'esito delle verifiche tecniche e sanitarie. I profughi restano comunque in carico alla cooperativa
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Prima i tecnici comunali per verificare l’agibilità dell’immobile poi, nelle prossime ore l’Ats che deve stabilire se ci siano le condizioni igienico sanitarie. Tempo di controlli nella palazzina di via Bocchi in città, diventata centro d’accoglienza con 44 richiedenti asilo ospiti dei cinque appartamenti presi in affitto dalla cooperativa Ekopra da un privato.

 E qui emerge una certezza: la cooperativa e la Prefettura non hanno ancora siglato la convenzione, manca cioè l’accordo economico relativo ai 35 euro al giorno per ciascun immigrato previsti dal Ministero dell’Interno.  Il via libera dipende proprio dall’esito delle verifiche tecniche e sanitarie e la Loggia già nelle prossime ore potrebbe uscire allo scoperto e, dati alla mano, chiedere di diminuire il numero dei profughi. Se non azzerarlo.

Prefetto e sindaco sono in costante contatto per risolvere la questione. Del Bono ha già fatto sapere di non aver apprezzato le modalità e il risultato dell’operazione, Valenti avrebbe risposto con un “alleggeriamo la situazione”. Vanno trovate però le alternative considerando che il gruppo di richiedenti asilo, 39 adulti e 5 bambini, resteranno comunque in carico alla cooperativa Ekopra che ha vinto il bando.

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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