Ortociclo, l’agricoltura inclusiva sale in sella alla cargobike

L’idea di comunità cresce grazie all’agricoltura, che su due ruote si sposta dai campi alla tavola. Per la cooperativa sociale La Rete lavorare la terra è diventato un modo per promuovere concretamente, grazie al progetto Agromania, l’inclusione delle persone fragili. Ora i prodotti derivanti dalle coltivazioni sostenibili e rigenerative dei campi di Villa Carcina sono destinati a raggiungere sempre più persone.
La startup Ortociclo, creata da Andrea Morandi con lo scopo di creare un ponte tra i piccoli produttori di frutta ed ortaggi del Bresciano e i cittadini, è infatti entrata a tutti gli effetti a far parte con le sue cargobike della onlus che quest’anno spegnerà trenta candeline. «Grazie a ciò è possibile creare una vera e propria filiera dell’agricoltura inclusiva - spiega il presidente de La Rete Domenico Bizzarro -. La logistica sostenibile di Ortociclo permette infatti un approccio etico al delivery, tema centrale in questo contesto storico dove la consegna di cibo a domicilio è esplosa».
Quello della startup nata nel 2015 è infatti un’esperienza che coniuga rispetto ambientale e impegno sociale: «Grazie a due cargobike consegnamo prodotti "belli e buoni" di agricoltori bresciani in un raggio di 3 chilometri dalla città - spiega Morandi -. Ordinare è semplice, basta fare la spesa sulla piattaforma web dedicata». E d’ora in poi sarà possibile acquistare anche i prodotti nati nell’ambito di Agromania, «che in un solo anno è riuscita a dare lavoro a quattro persone fragili», sottolinea il responsabile Alberto Gobbini.
Ma l’entrata di Ortociclo all’interno della galassia de La Rete è solamente un punto di partenza per la cooperativa, che dal 1991 affianca donne e uomini in condizioni di povertà o con problemi di salute mentale. «Stiamo lavorando per estendere questa logistica sostenibile anche in altri settori - annuncia Bizzarro -, quali la consegna dei libri della Nuova libreria Rinascita o dei prodotti di alcune botteghe del centro».
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