Orti scolastici a Bovezzo, dopo la Collodi nascerà all’asilo

Anche in via Veneto uno spazio verde dove i bimbi possono seminare e coltivare
I bimbi della Collodi hanno un orto a loro disposizione - © www.giornaledibrescia.it
I bimbi della Collodi hanno un orto a loro disposizione - © www.giornaledibrescia.it
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La scuola è anche scoperta sul campo e non solo lezioni in aula. Questo è risaputo a Bovezzo, paese in cui nell’ultimo periodo stanno nascendo a fianco delle scuole degli orti scolastici, dove i bambini hanno l’opportunità di stare a contatto diretto con la natura e i suoi frutti.

A breve anche il prato esterno all’asilo di via Vittorio Veneto vedrà sorgere un’area con piante aromatiche e medicinali, affinché i piccoli studenti possano sperimentare da un punto di vista sensoriale. Nel futuro giardino sensoriale i piccoli studenti avranno la possibilità di sviluppare e potenziale le loro percezioni, tutto questo mentre giocano o si prendono cura delle piantine e dei fiori.

L’artefice di queste belle iniziative è l’assessore all’Ambiente Mario Folli che, di concerto con la dirigente scolastica Lenora Coco e il coordinamento della maestra Eliana Scaramelli, ha già dato vita l’anno scorso ad un orto scolastico accanto alla scuola elementare Collodi.

«L’inizaitiva sta avendo un seguito molto importante - spiega Folli - vuoi per via del Covid, vuoi per il fatto che costituisce una novità: sono state molte le insegnanti che hanno deciso di seguire il corso che tengo personalmente affiancato da Enzo, un maestro delle elementari andato da poco in pensione».

A settembre c’è stata la semina dei prodotti invernali come l’aglio, la  cipolla, i piselli, gli spinaci, il radicchio, i finocchi, i cavolfiori e la verza, che verranno pronti tra aprile e maggio. Il mese prossimo seguiranno altre piantumazioni. Insieme ai bimbi sono poi stati seminati anche il grano duro e il mais.

Quest’ultimo è stato raccolto lo scorso ottobre ed è stato cucinato nell’ambito della «Castagnata dell’accoglienza», una iniziativa comunale che coinvolge anche i ragazzi, per essere servito come pop-corn. «Il bello dell’orto scolastico, così com’è stato concepito, sta nel fatto che i bambini possono assistere alla gran parte delle semine, e poi delle raccolte, della maggior parte dei prodotti» racconta Folli.

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