Operazione Sotto-Sopra, in cella gli zii del 14enne con la coca

Fuggiti in Albania, erano ora tornati in Italia, uno con nome mutato aveva addirittura richiesto un permesso di soggiorno
GDF, OPERAZIONE SOTTO-SOPRA
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Due anni di indagine, 32 persone in manette (6 delle quali con l'applicazione dell'arresto differito per consentire agli investigatori di ricostruire le trame criminali), 157 kg di droga di vario genere recuperati (24 di cocaina, 83 di hashish e 50 di marijuana). Tutta «roba» che proveniva da Albania, Spagna e Olanda e che al dettaglio avrebbe fruttato secondo le stime degli inquirenti non meno di 6 milioni di euro.

È bresciana ma si sviluppa anche al di là dell'Oglio la maxi operazione della Guardia di Finanza «Sotto-sopra», nome che trae spunto dai due comuni attigui di Osio Sopra e Osio Sotto, in cui gravitavano due degli indagati monitorando i quali i militari hanno dato impulso all'indagine.

Sono complessivamente 16 le persone finite in carcere nel Bresciano: 11 di queste, di nazionalità albanese, erano considerate ai vertici dell'organizzazione criminale che importava droga, mentre i 5 italiani restati occupavano nella filiera criminale smantellata posizioni subalterne. Gli arresti sono stati ultimati nella notte fra il capoluogo (2) e alcuni dei principali comuni dell'hinterland cittadino: Castenedolo, Mazzano e Rezzato.

Tra gli arrestati, spiccano anche due soggetti risultati essere gli zii del 14enne di Fiumicello fermato il giorno di Santa Lucia del 2017 a bordo di un'auto condotta da un 23enne mentre custodiva nello zainetto poco meno di 15 kg di cocaina. I due parenti, considerati dalle Fiamme Gialle gli organizzatori del traffico di droga, si erano sottratti alla giustizia italiana riparando in Albania, approfittando dell'applicazione dell'arresto ritardato.

Uno dei due in particolare è stato individuato nel Torinese con una diversa identità: in patria, infatti, aveva provveduto ad un acquisire formalmente un nuovo cognome, lo stesso con cui sperava di poter operare indisturbato in tutta Europa, avendo addirittura fatto richiesta di un regolare permesso di soggiorno Ue.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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