Operaio morto a Torbole, i sindacati: «Servono 800 ispettori»

Dopo l'incidente fatale in fonderia, i rappresentanti dei lavoratori ora vogliono più controlli in tutta Lombardia
"FERMARE QUESTA STRAGE"
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Dopo l'ennesimo infortunio sul lavoro, quello costato la vita a un operaio nella Fonderia di Torbole, non mancano le reazioni dei sindacati e del mondo politico. Proprio le rappresentanze dei lavoratori nella giornata di lunedì erano a manifestare a Milano per chiedere più sicurezza. Parla di sconforto e rabbia per questa ulteriore tragedia Antonio Ghirardi della Fiom, mentre per Alberto Pluda della Cisl «il cammino perché salute e sicurezza sul lavoro diventino la priorità è sicuramente complicato, ma lo vogliamo e dobbiamo percorrere».

A livello regionale vengono chiesti 800 ispettori, professionisti della prevenzioni dei controlli. E proprio alla prevenzione fa riferimento il consigliere regionale Gianantonio Girelli: «Abbiamo chiesto che di sicurezza sul lavoro si parli anche nel processo di revisione della sanità – ha dichiarato – perché tutto ciò che è prevenzione e controllo va assolutamente rafforzato». Cordoglio è giunto anche dal governatore della regione Attilio Fontana: «Obiettivo comune deve essere un maggior coordinamento delle azioni già in campo sul tema con particolare attenzione alle differenti criticità e necessità a livello settoriale e provinciale».

Una provincia, quella bresciana, funestata dalle vittime sul lavoro: furono 19 nel 2019, 34 nel 2020. Con Vasile Necoara, seconda vittima in due mesi a Torbole Casaglia, la triste conta cresce anche in questo 2021.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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