«Open», un locale notturno nella caserma Papa

Al via i lavori per aprire un locale a fine mese, manca solo la firma che regolerà i rapporti tra Demanio, Comune e i gestori.
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Il nome è tutto un programma. «Open», aperto. Per una caserma chiusa da diciassette anni, la Achille Papa di via Oberdan, è una sorta di rivoluzione. Passare dall'abbandono attuale ai dj set, a gente che balla, alla notte che si diverte. Con un locale, l'Open, che dovrebbe vedere la luce entro fine mese sotto la grande e austera tettoia in cemento (lunga 115 metri per 21 di larghezza) dove un tempo erano ospitati i mezzi pesanti dei militari. Mettiamoci ancora il condizionale perché la data non è ancora stata fissata, si parla del 23 o del 30 giugno, perché i lavori iniziati lunedì non saranno una passeggiata. E perché manca ancora la firma definitiva dell'accordo tra il Demanio, proprietario dell'immobile, il Comune, che ha fatto da tramite per l'operazione, e l'associazione Open, impegnata da marzo alla realizzazione del progetto.

Sono ore delicate, in cui si stanno definendo i passaggi burocratici necessari. Ma intanto le ruspe hanno già iniziato a ripulire e spianare il grande piazzale su cui si affaccia la tettoia, mentre sono pronti i disegni dell'allestimento di consolle e impianto audio, della zona bar e di quella per il ristoro.

Nell'associazione protagonista dell'iniziativa si trovano i nomi di persone già coinvolte nella vita notturna cittadina. C'è chi faceva parte delle Tits, con soprattutto il nucleo fondativo del Disco Volante, il circolo musicale ospitato in via Corsica di fronte ai Pilastroni. Del gruppo fanno parte Valentina Ceretti, Raoul Gnesutta, Andrea Franchini, Diego Coccoli, Enio Mariotti e Maria Elena Paris. La programmazione sarà concentrata nel sabato sera da mezzanotte alle quattro: niente anticipazioni sui dj in consolle, mentre si sa già che i visual saranno a cura di Glamnoise. Oltre ai sabati fino a settembre, l'associazione si terrà qualche serata per eventi speciali, mentre negli altri giorni il cartellone è, per l'appunto, «open».

L'idea è infatti di coinvolgere associazioni o gruppi che hanno già organizzato eventi serali in città per dare loro spazio e sfruttare appieno una zona rimasta in silenzio fin troppo a lungo. Replicando il tipo di gestione che ha reso il prato della Cascina Maggia, a San Polo, il fulcro di un paio di calde estati bresciane negli anni scorsi. Ma soprattutto rivendicando la volontà di prendersi gli spazi che servono per stare insieme, divertirsi, ospitare musica o progetti di qualsiasi tipo. Uno spazio collettivo, si spera, in città. Da raggiungere facilmente in auto, nel piazzale interno ci sarà un parcheggio, ma in cui le biciclette saranno le benvenute.

Di lavoro da fare ce n'è. Per l'associazione Open, soprattutto, impegnata a chiudere la partita per l'apertura del locale e a rilanciare la palla in città. I vicini di casa più prossimi sono oltre via Oberdan e al di là del Mella. Una distanza che dovrebbe essere sufficiente a garantire una convivenza pacifica. L'occasione è preziosa: nella Papa c'è una terra di nessuno, potrebbe diventare di molti.

Emanuele Galesi
e.galesi@giornaledibrescia.it

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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