Open, finale amaro: «Troppi ostacoli»

Il locale disallestito da oggi. Incertezza sul futuro: l'ex caserma Papa per ora torna vuota, in attesa di una decisione del demanio.
AA

Potenza dei nomi. Open ha chiuso sabato sera accompagnato dalle note elettroniche del duo «Futuro». Per il futuro prossimo la certezza è una sola: da oggi iniziano i lavori di smantellamento del locale aperto il 6 luglio nell'ex caserma Papa. Per quello remoto servirebbe un indovino.
«Dipende se il demanio deciderà ancora di affittarlo - spiega Maria Elena Paris, una delle responsabili dell'associazione culturale che ha aperto lo spazio -. Dipende anche da Brescia. Se ci sarà un'amministrazione che comprenderà l'opportunità del progetto, si potrà continuare. A Marghera l'Estate Village è sostenuto dalle istituzioni, qui non è stato così».

A dire il vero, la Loggia aveva sposato l'iniziativa concedendo il patrocinio. Il locale avrebbe dovuto aprire il 23 giugno, poi gli adempimenti burocratici hanno spinto in là di due settimane l'inaugurazione. «Siamo passati dall'essere una manifestazione temporanea ad una stagionale, con tutti gli obblighi previsti» racconta Paris. La tettoia, poi, è stata considerata come uno spazio chiuso, invece che aperto. «Su un budget iniziale di 80mila euro, ne abbiamo aggiunti almeno 40mila di spese per le parti tecniche. Non chiedevamo agevolazioni, ma solo buon senso». E invece? «Ci siamo trovati di fronte a interessi personali. Al posto aiutarci a trovare soluzioni, ci sono stati creati problemi. È mancata una collaborazione».

Il finale si presenta amaro. «Siamo molto contenti per quello che abbiamo realizzato, 24 serate con una media di 800 persone - conclude Paris -. Abbiamo avuto un'idea positiva e l'abbiamo realizzata. Per altri aspetti è stata una grossa delusione . Non siamo riusciti a fare tutto ciò che avremmo voluto, anche a livello culturale. Ci siamo trovati a rincorrere un progetto, invece che a costruirlo». Si sente ancora l'eco delle polemiche che hanno accompagnato Open. Tra i più critici vi era l'assessore al Commercio Margaroli. Contrapposto, sul tema, al sindaco Paroli, che ha concesso il patrocinio, o all'assessore Labolani. È solo un'eco. Nell'ex caserma è tornato il silenzio, come negli ultimi 17 anni. egg

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia