Omicidio di via della Maggia: «Investì il cognato per ucciderlo»

A queste conclusioni arriva la ricostruzione depositata dalla consulente della Procura sul delitto consumato al campo nomadi ai primi di gennaio
"INVESTI' PER UCCIDERE"
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Non un incidente determinato dalla velocità e dall'adrenalina in corpo dopo la violenta discussione. Ma un atto deliberato, un'intenzione chiara di investire e uccidere il cognato. Per il consulente della Procura Cinzia Cardigno, quella sera di gennaio in via Maggia, il 28enne rom Renat Hadzovic ha volontariamente travolto il cognato sinti Omar Ghirardini.

È quanto si legge nella ricostruzione, ora depositata, relativa all’investimento mortale che era stato l’epilogo di una accesa discussione, con tanto di coltello e ferimenti sulla scena, svoltasi all’interno del campo nomadi di via Borgosatollo.

Una lite tra due famiglie differenti unite da una donna: la moglie della vittima che è pure la sorella dell’assassino. Quest’ultimo avrebbe voluto riportarla a casa da dove mancava da alcuni giorni, mentre i fratelli di lei non erano d’accordo. Ghirardini ferisce con alcune coltellate i cognati e poi scappa a piedi, ma viene raggiunto in auto dai parenti. Renat Hadzovic lo investe alle spalle facendolo morire sul colpo. A suo dire l'intento era spaventarlo, non ucciderlo. Ma per gli inquirenti, le cose stanno diversamente.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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