Omicidio di Suad: il marito ha chiesto la scarcerazione
Per mancanza di prove, a partire dal cadavere che non si trova, l'avvocato Gianfranco Abate ha chiesto al tribunale del Riesame di Brescia la scarcerazione del 50enne Abdelmjid El Biti, accusato di omicidio volontario e occultamento di cadavere della moglie, la 29enne connazionale Suad Allou, scomparsa da casa a Brescia la notte tra il 3 e il 4 giugno.
L'uomo è stato ripreso dalla telecamera di un bar sotto casa della moglie - dalla quale viveva separato - trascinando un grosso borsone. «L'unico modo in cui la vittima è uscita dall'abitazione può essere nel borsone che l'indagato trascinava alle ore 4.47» ha scritto il gip Lorenzo Benini nell'ordinanza di custodia cautelare, oggi impugnata dai difensori del marocchino che si trova in carcere a Bergamo e che ha sempre rigettato ogni accusa. I due figli di tre e nove anni, rimasti in casa da soli per oltre 24 ore dopo la scomparsa della donna, sono invece in una comunità protetta.
«Manca il cadavere, ma manca anche l'arma del delitto e non ci sono tracce. Per questo ho chiesto di rimettere in libertà il mio assistito» ha spiegato l'avvocato Abate. Il tribunale del Riesame si è riservato la decisione.
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