Omicidio di Nuvolento, l'audio di Raffaella Ragnoli: «Non potevo aspettare che ti uccidesse»
«Mammaaaa cos’hai fatto?» urla lui. «Si sarebbe fermato, non avrebbe fatto nulla» prosegue il ragazzino disperato, a due passi dal cadavere del padre e dal sangue che si sta facendo largo sul pavimento della cucina. «Ti ha puntato il coltello alla gola. Non potevo aspettare che ti uccidesse» risponde lei. «Era trent’anni che ti minacciava di morte - prosegue la donna -, che mi minacciava di morte. Mi ha ucciso, mi ha distrutto la vita. Ho fatto di tutto per aiutarlo. Non potevo aspettare che ti uccidesse. È legittima difesa».
Il dialogo risale alle 20 e 5 minuti del 28 gennaio del 2023. È tra Raffaella Ragnoli e il figlio più piccolo. Lo ha registrato lei, con il suo telefonino, in via Carlina a Nuvolento, pochi minuti dopo aver lasciato nel lavabo il coltello con il quale ha ucciso Romano Fagoni, suo marito e padre dei suoi ragazzi.
L’agghiacciante registrazione, un documento straordinariamente insolito nelle aule di giustizia, è stata prodotta dal pm Flavio Mastrotaro ed è finita agli atti del processo che Raffaella Ragnoli sta affrontando in Corte d’assise, con l’accusa dell’omicidio aggravato di Romano Fagoni. La donna, che è in custodia cautelare in carcere da allora, è presente in Tribunale. Non è riuscita a trattenere lacrime e singhiozzi davanti alla disperazione del figlio amplificata dagli altoparlanti dell’aula.
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