Omicidio di Nuvolento, celebrati dopo tre settimane i funerali di Romano Fagoni
Lo hanno abbracciato tutti. E lui, dietro gli occhiali scuri, si è fatto proteggere dai tanti amici di famiglia che hanno voluto esserci. Ed è sempre stato vicino alla sorella. I due figli di Romano Fagoni ieri pomeriggio hanno accompagnato la bara del padre dentro la piccola chiesa a fianco del cimitero di Nuvolento, dove sono stati celebrati i funerali del 59enne ucciso la sera del 28 gennaio dalla moglie Raffaella Ragnoli al termine di una lite alla quale ha assistito il figlio 15enne. Era stato proprio il ragazzino a chiamare i soccorsi mentre la madre colpiva con sei coltellate il padre nel salotto di casa.
Venerdì sera la Procura ha disposto il nullaosta per la sepoltura dopo 20 giorni di attesa.
Il silenzio
«L'intera nostra comunità sta vivendo un momento di profonda sofferenza» ha detto il sacerdote che ha celebrato il funerale. Spiegando che «ci sono circostanze in cui più che le parole conta il silenzio. E in questo caso - ha aggiunto - il silenzio ci deve fa riflettere sugli eventi e il senso della vita». Cosa è accaduto tre settimane fa nell'abitazione di via Carlina è ormai cristallizzato agli atti dell’inchiesta. «Ma non spetta a noi giudicare» ha detto don Angelo. «Non dobbiamo cadere in forme di buonismo ma nemmeno puntare il dito».
Il pensiero di tanti è andato, oltre naturalmente ai figli della coppia rimasti senza papà, morto, e mamma, in carcere, e alla sorella dell’uomo, anche all'anziana madre di Romano Fagoni, che abita al piano inferiore della corte teatro dell’omicidio. Malata da tempo veniva assistita spesso anche dalla nuora. «Probabilmente - ipotizzano fuori dalla chiesa alcuni amici di famiglia - pur non chiedendo nulla avrà capito che qualcosa è successo dopo che da settimane non vede più Romano e Raffaella».
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