Omicidio di Frank: chiuse le indagini. Sette coinvolti

Si tratta di sei stranieri e un italiano. Chiarito anche il ferimento di Arben
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Sette avvisi di chiusura indagini inviati dalla Procura di Brescia per l’inchiesta sul duplice omicidio di Frank Seramondi e della moglie Giovanna Ferrari, freddati nella loro pizzeria d’asporto, alla Mandolossa, la mattina dell’11 agosto. Il pm Valeria Bolici ha chiuso il cerchio comprendendo anche il tentato omicidio di Corri Arban, il dipendente di Frank ferito qualche settimana prima dell’esecuzione dei suoi datori di lavoro.

Coinvolti sei stranieri, cinque indiani e un pakistano, e un italiano, con ruoli diversi. Per quanto riguarda il duplice omicidio, Muhammad Adnan, gestore del Dolce e Salato, concorrente di Frank a due passi dalla pizzeria teatro dell’omicidio, è stato l’esecutore materiale, accompagnato dall’indiano Sarbjit Singh, che ha assistito all’uccisione di Giovanna Ferrari indicando al complice che Frank Seramondi stava invece scappando.

Poi, una volta terminata l’esecuzione, l’indiano avrebbe tenuto tra le mani il fucile durante la fuga in motorino. Arma che sarebbe stata procurata da Santok Singh, di casa a Mairano, accusato di concorso in omicidio così come il connazionale Gurgjit Singh, di Robecco d’Oglio, che avrebbe venduto il fucile a canne mozze sapendo che sarebbe servito per un omicidio.

Sempre nelle scorse ore, la GdF ha provveduto a sequestrare 630mila euro in contanti trovati nelle disponibilità di due persone vicine a Frank Serramondi, ora indagate per riciclaggio.

Ulteriori dettagli nell'edizione del Giornale di Brescia in edicola oggi, sabato 12 dicembre, scaricabile anche da qui.

 

 

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