Omicidio di Frank: a processo gli esecutori materiali

Tre date per un unico processo: quello relativo alla morte di Francesco Seramondi e della moglie Giovanna Ferrari
OMICIDIO FRANK: I COLPEVOLI IN AULA IN TRE PROCESSI DIVERSI
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Tre date per un unico processo: quello relativo alla morte di Francesco Seramondi e della moglie Giovanna Ferrari, freddati nella loro pizzeria da asporto lo scorso 11 agosto dal concorrente geloso dell’elevato volume d’affari della pizzeria da Frank.

E i primi a sfilare in aula il prossimo primo aprile saranno proprio gli esecutori materiali del duplice delitto. Il pakistano Mohammad Adnan, titolare del Dolce e salato, e l’indiano Sarbjit Singh, i due che entrarono nella pizzeria con un fucile a canne mozze e aprirono il fuoco.

Con loro ci sarà anche un altro indiano Santokh Singh, detto Wiky, residente a Mairano accusato di concorso in omicidio per aver contribuito alla pianificazione del delitto fin dal novembre 2014.  Il 13 maggio a processo andrà invece Gurjeet Singh, indiano anche lui, che deve rispondere di concorso in omicidio per aver fornito il fucile a canne mozze sapendo che sarebbe servito per commettere un delitto. Arma comprata dal  connazionale Jasvir Lal, anche lui alla sbarra lo stesso giorno con l’accusa di ricettazione.

Infine prenderà il via nel 2017, il 26 gennaio il processo per Gurinderjeet Singh, per l’unico italiano coinvolto Costantino Defrassu e per il quinto indiano Harjap Singh, dai quali in tempi diversi sono passate le armi; quella usata per uccidere i coniugi Seramondi e la pistola che ha sparato al loro dipendente, l’albanese Corri Arben ferito qualche settimana prima del duplice omicidio.

Nel frattempo Marco Seramondi, figlio delle vittime, ha presentato ricorso in Cassazione contro la sentenza del tribunale del Riesame che ha mantenuto il sequestro sul tesoretto in contanti direttamente collegabili ai coniugi uccisi e scoperto dalla Guardia di Finanza dopo la loro morte. Si tratta di 875 mila euro mai dichiarati al Fisco.

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