Omicidio Bettoni, Lombrici resta in carcere. Il coltello a Moniga
Resta in carcere Lamberto Lombrici, 42enne reo confesso dell'omicidio di Guido Bettoni ucciso in casa sua a Brescia venerdì sera e poi sepolto la notte successiva nelle campagne di Ghedi, dopo che per 24 ore l'omicida aveva vagato con il cadavere in auto.
Il gip di Brescia Alessandra Sabatucci ha accolto la richiesta di mantenimento della custodia cautelare in carcere presentata del pm Sandro Raimondi in fase di interrogatorio di garanzia.
È stato intanto trovato il coltello usato per l'omicidio. Era uno dei pochi tasselli del mosaico che ancora mancavano.
L'arma del delitto era in un cassonetto dell'immondizia. I carabinieri lo hanno rinvenuto vicino ad un camping a Moniga. Non uno dei tanti campeggi che si affacciano sul Benaco, ma quello dove sta trascorrendo le vacanze la mamma di Lamberto Lombrici, l'assassino del 37enne ucciso nella sua casa di via Benecense, in città, e poi sepolto nelle campagne di Ghedi.
Tra il delitto e l'occultamento ci sono state quasi 24 ore, durante le quali Lombrici, come detto, ha vagato con il cadavere nel baule dell'auto. E ha fatto tappa anche nel campeggio dove sta la madre. Lo ha raccontato lui in fase di interrogatorio nella notte della confessione spiegando di essersi cambiato d'abiti nel bungalow del genitore.
E in zona si è sbarazzato dell'arma del delitto, quel coltello che usato per uccidere per questioni di droga l'amico del quale sarebbe sempre stato succube.
Avrebbe reagito dopo anni di sudditanza perché accusato di tenere per sé la droga che invece Bettoni gli ordinava di vendere. Sarebbero sparite dosi e poi, secondo l'omicida, Bettoni lo accusava di portare a casa meno soldi rispetto alla cocaoina che spacciava.
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