Obbligo per chi va a scuola e multe: cosa cambierà per i vaccini
Due settimane di acceso dibattito, scontro politico e proteste di piazza da parte del fronte «no vax»: tanto è durato l’esame del «decreto Lorenzin» che introduce l’obbligatorietà delle vaccinazioni per l’iscrizione a scuola nell’aula del Senato, che ha dato il via libera al provvedimento.Il testo andrà ora alla Camera (l’esame inizierà mercoledì), dove venerdì 28 luglio si terrà il voto finale con fiducia.
Dal Senato il testo esce modificato rispetto alla versione iniziale, ma «si afferma l’obbligo, punto fondamentale, e l’obiettivo è assolutamente centrato», ha affermato il ministro della Salute Beatrice Lorenzin. «#Vaccini Senato approva decreto a larga maggioranza. Un passo avanti per la tutela della salute degli italiani. Ora passa alla Camera», è stato il commento immediato via Twitter del premier Gentiloni. Non depotenziato. Il dl, ha precisato Lorenzin, «esce dal Senato cambiato, ma non depotenziato. Infatti, si afferma l’obbligatorietà delle vaccinazioni, restano le sanzioni e si aggiunge un richiamo attivo nei confronti dei genitori».
L’obbligo vaccinale varrà per l’iscrizione ad asili nido e scuole materne, ovvero nella fascia d’età 0-6 anni, ma riguarderà, con modalità diverse, anche elementari, scuole medie e primi due anni delle superiori, fino cioè ai 16 anni dei ragazzi.
Le vaccinazioni obbligatorie passano, rispetto alla versione iniziale del provvedimento, da 12 a 10, ma «le due riguardanti la meningite - ha detto Lorenzin - sono fortemente raccomandate e prevedono una chiamata attiva nei confronti dei genitori».
Le vaccinazioni obbligatorie sono antipoliomielitica, antidifterica, antitetanica, antiepatite B, antipertosse, antiHaemophilus influenzae tipo b; quelle la cui obbligatorietà è sottoposta a verifica triennale sono antimorbillo, antirosolia, antiparotite, antivaricella e quelle raccomandate sono invece antimeningococcica B e C, antipneumococcica e antirotavirus.
I genitori che non vaccinano i figli rischiano ora una multa da 100 a 500 euro, contro quella in origine che andava dai 500 ai 7.500 euro. Cade il rischio di perdere la patria potestà per i genitori che non vaccinano i figli, ma si prevede che questi siano «convocati dall’azienda sanitaria al fine di fornire ulteriori informazioni sulle vaccinazioni e di sollecitarne l’effettuazione».
Approvato dal Senato anche un emendamento sui vaccini monocomponenti: una persona che è immune da alcune patologie per le quali è prevista la vaccinazione obbligatoria deve venire comunque vaccinato. Le vaccinazioni potranno essere prenotate nelle farmacie convenzionate e per il prossimo anno scolastico è prevista anche l’autocertificazione.
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